Il capo dello Stato al Mausoleo per il 79esimo anniversario dell’eccidio. La premier ricorda l’uccisione degli italiani da parte delle truppe di occupazione naziste
L’eccidio delle Fosse Ardeatine si consumava il 24 marzo e a ricordare quel momento tragico il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto rendere omaggio ai 335 civili, prigionieri politici, ebrei, militari, detenuti comuni, assassinati dai nazisti nel 1944, per rappresaglia all’azione dei partigiani dei Gap del giorno precedente in via Rasella.
L’omaggio di Mattarella
Il capo dello Stato al Mausoleo per il 79esimo anniversario dell’eccidio. Uno dei capitoli più sanguinosi dell’occupazione tedesca a Roma e sono passati 79 anni. Alla cerimonia hanno partecipato anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, il presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Mattarella, accolto dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, è particolarmente legato a questi luoghi, che visitò anche il giorno della sua elezione al Quirinale, il 31 gennaio del 2015, e nel maggio del 2017 con il presidente della Repubblica federale di Germania, Steinmeier.
Il Capo dello Stato ha deposto una corona di alloro sulla lapide che ricorda i martiri e, dopo aver assistito alla lettura dei nomi delle vittime e alle preghiere dei rappresentanti religiosi, ha visitato le grotte, dove avvenne il massacro, e il sacrario.
Le dichiarazioni della Meloni
La presidente del Consiglio ricorda l’uccisione degli italiani da parte delle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, impegnata a Bruxelles, ha inviato un messaggio per celebrare l’anniversario di “una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani”.
“Spetta a tutti noi – Istituzioni, società civile, scuola e mondo dell’informazione – ricordare quei martiri e raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1944. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile ma un dovere civico da esercitare ogni giorno”, conclude la premier.