Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto questa mattina all’Assemblea Nazionale di Confesercenti al Teatro Eliseo di Roma, dove ha parlato di diverse tematiche, tra cui l’importanza delle Piccole e medie imprese e del dialogo tra il governo e le associazioni di categoria.
Mattarella: le decisioni possono migliorare il futuro
Il Presidente della Repubblica ha parlato del cambiamento epocale che stiamo vivendo, con le innovazioni in ogni campo che offrono opportunità. Ma ci sono anche “squilibri, drammatici conflitti, pericoli”. E accettare passivamente che questi
siano il prezzo inevitabile da pagare per il cambiamento “sarebbe già una resa. Non è questo ciò che ci indica la nostra Costituzione. Non sono queste le ragioni
fondanti la Repubblica. Avvertiamo i timori che attraversano le nostre società e, talvolta, oscurano il futuro. Ma siamo consapevoli anche di realtà solide e confortanti”.
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Il futuro è messo a repentaglio da un oggi caratterizzato da una “sfrenata
concentrazione delle ricchezze, che interferisce sulla struttura della società, sullo stesso accesso ai consumi”. Ma per il Capo di Stato è possibile rimediare a ciò, perché il domani viene plasmato anche “da noi, anche dalle vostre attività, dalle interrelazioni che svilupperete con le istituzioni e con il resto della società”.
Ha spiegato che il commercio è stato “uno dei motori della civiltà europea” e “della cultura e dell’identità italiane” e si è diffuso “sospinto da un vento di libertà e, insieme, dalla consapevolezza che sarebbe stato leva di benessere”. Ed è proprio sul binomio libertà e sviluppo sociale “che si è costruito un nuovo contesto di diritti e sono progrediti prosperità, produzione e diffusione di beni”.
Nel nostro ordinamento si evince che “la democrazia è sostanza. Si invera in uno sviluppo sociale dove libertà, uguaglianza, equità rappresentano l’obiettivo e lo spirito di iniziativa è incoraggiato da istituzioni non invasive e da poteri non accentrati“. Ha aggiunto che quindi “con questo prezioso bagaglio andiamo incontro ai tempi nuovi. E le articolazioni sociali e professionali che voi rappresentate sono decisive per dar vita a una nuova fase di sviluppo, finalmente sostenibile, e per mantenere la coesione della società”.
L’importanza delle Pmi e del dialogo tra istituzioni e parti sociali
Mattarella ha elogiato le piccole e medie imprese che sono riuscite in questi anni difficili, soprattutto nel periodo pandemico, ad aiutare il Paese a superare ogni ostacolo. “Abbiamo superato serie difficoltà, anche in stagioni recenti, grazie alla vitalità, al coraggio, al sacrificio delle tante nostre imprese, diffuse sul territorio”. Ha sottolineato come il commercio e le Pmi, siano state “un presidio di resilienza per il nostro Paese. Resilienza anche civile, non soltanto di valore economico”. Quindi ha ringraziato le imprese in nome della Repubblica, “per il vostro impegno e per il lavoro dispiegato nella vostra vita”.
Mattarella ha poi spiegato che è necessario che le politiche pubbliche sostengano gli sforzi delle imprese, “devono porre attenzione alle riflessioni, alle proposte di questi mondi”. Ha poi ricordato l’importanza dei negozi che è legata anche alla relazione diretta che si viene a creare con il consumatore: “Non va mai dimenticato che il tessuto connettivo del commercio e dell’imprenditoria diffusa costituisce elemento di coesione della società. Non va lacerato il tessuto dei piccoli esercizi, dei negozi storici delle città e dei paesi. La pluralità è un bene prezioso”.
Per il presidente questa biodiversità deve essere protetta, perché “ha grande valore anche sul piano economico e sociale. Indebolirla sarebbe autolesionistico. La vivibilità, la sicurezza, la socialità dei quartieri, dei centri più piccoli, dei borghi, dipende da questa rete di presenze”. Ha spiegato come i rischi di chiusura dei negozi siano presenti soprattutto nelle aree interne e rurali e quindi si fa sempre più urgente la necessità di “interrompere il circolo vizioso che si realizza con declino demografico e desertificazione commerciale e dei servizi“.
E a questo scopo il commercio e il turismo sono leve preziose. Il turismo, infatti, non deve concentrarsi solo sulle mete più note, anche perché è diventato un fenomeno troppo grande e ingestibile. Quindi è necessario “ampliare i circuiti del turismo italiano, far conoscere altri luoghi e altri percorsi, offrire esperienze diverse ma anch’esse di alta qualità”.
Il Capo di Stato ha ribadito la necessità e l’importanza di un dialogo “tra i
diversi livelli di governo e le associazioni di categoria”, perché permette di capire quali sono gli “interventi efficaci nei diversi contesti” e aiuta “a conciliare gli interessi in gioco” di tutti i soggetti. Ha aggiunto che “il ruolo dei corpi intermedi e la concertazione tra parti sociali e istituzioni consentono di raggiungere punti di equilibrio e di costruire il futuro“. Quindi è necessario continuare ad utilizzare strumenti come il dialogo e l’ascolto, che “hanno consentito all’Italia di progredire”. Perciò la interlocuzione non è da considerarsi un inciampo: ma “è l’esplicarsi della democrazia di un Paese”.
Infine ha sottolineato la crescita della presenza di aziende guidate da cittadini immigrati. “Dal commercio giunge pertanto anche un impulso all’integrazione, potente fattore di sicurezza” ha concluso.
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