Alla vigilia della finale di Coppa Italia 2024/25, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale i direttori di gara, oltre che i rappresentanti di Milan e Bologna, le due squadre che domani sera si affronteranno allo Stadio Olimpico di Roma.
Nel corso dell’incontro, oltre al Capo dello Stato, sono intervenuti anche il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, il Presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, gli allenatori delle squadre finaliste, Sergio Conceição e Vincenzo Italiano, e l’arbitro designato, Maurizio Mariani.
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Mattarella, riferendosi alle squadre e agli staff, si è detto sicuro che l’incontro di domani sarà un grande spettacolo sportivo, dal momento che ad affrontarsi saranno due società ricche di storia. Il Presidente si augura che la gara non venga decisa ai calci di rigore, perché, a suo avviso, è “sempre un modo non dico deludente, ma casuale, di concludere un torneo”.
L’appello di Mattarella ai calciatori di Milan e Bologna
Poi, l’appello importante rivolto ai protagonisti che scenderanno in campo sul prato dell’Olimpico. “Mi raccomando, ricordate sempre che siete un punto di riferimento per i giovani del nostro Paese e degli altri Paesi da cui provenite. Questo è un valore sulle vostre spalle, sulle vostre capacità di campioni, sulla vostra responsabilità”.
Il Presidente Mattarella ha richiamato anche al rispetto per gli arbitri, esprimendo dispiacere per i tornei giovanili in cui spesso sono gli adulti a diventare protagonisti di scorrettezze, dando così un cattivo esempio. “Il rispetto reciproco tra i calciatori, tra le squadre e per gli arbitri è un elemento che arricchisce il gioco del calcio, arricchisce lo sport italiano”.
Mattarella ha inoltre sottolineato: “Siate riferimento sia per ragazzi che per ragazze”, ricordando che anche il calcio femminile sta crescendo in Italia, dimostrando come questo sport sia ormai un fenomeno che coinvolge l’intera comunità nazionale.
Infine, rivolgendosi all’arbitro Mariani, ha affermato: “C’è anche una terza presenza in campo che, come un Presidente della Repubblica, deve cercare di farsi vedere il meno possibile”. In questa occasione, Sergio Mattarella ha ripreso una sua vecchia affermazione, paragonando il proprio ruolo a quello dell’arbitro, poiché entrambi devono sollecitare i “giocatori” in campo al rispetto delle regole.
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