Mattarella a Rimini: “Rimettere al centro la persona, l’essenziale sta nell’incontro con l’altro”

Il presidente Mattarella è intervenuto al Meeting di Rimini dove ha parlato del tema degli incontri: la ricerca dell'essenziale

Redazione
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In occasione della 45esima edizione del Meeting di Comunicazione e liberazione di Rimini, iniziato ieri, il presidente Sergio Mattarella ha fatto un discorso riguardo la situazione attuale nel mondo. Il presidente sottolinea che a fronte delle nuove chances disponibili per l’umanità, ci troviamo immersi nell’orrore delle guerre in corso. E la soluzione sarebbe tornare all’essenziale: bisogna riportare al centro la persona, ma intesa nell’incontro con l’altro. Il tema dell’evento è proprio la ricerca dell’essenziale.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Mattarella, il discorso

Il presidente Mattarella ha inviato un messaggio al Presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz, all’apertura del meeting: “Il Meeting offre anche quest’anno il proprio contributo di cultura, dialogo e umanità. È una vicenda che ha saputo interrogarsi sulle ragioni fondanti della nostra società. Il tema di questa edizione esprime le radici culturali del Meeting proponendo uno sguardo aperto alle straordinarie trasformazioni che stiamo vivendo”.

Si vuole ricercare l’essenziale proprio mentre i flussi globali delle informazioni diventano fiumi in piena, mentre le tecnoscienze ci mostrano soluzioni fino a ieri inimmaginabili, mentre le opportunità offerte ai singoli ripropongono la fallace lusinga dell’onnipotenza dell’uomo. Eppure, a fronte di tante nuove chances per l’umanità, tocchiamo con mano l’orrore, le atrocità e l’escalation delle guerre, le volontà di dominio, con un drammatico ritorno al passato. Sentimenti di paura, sfiducia, talvolta indifferenza, non di rado rancore e odio, si riaffacciano”.

“Per questo essenziale è rimettere al centro la persona. Il desiderio di vita e di pienezza, nella relazione con la comunità. Perché l’essenziale non sta nell’io separato, autosufficiente, ma nell’incontro con l’altro, nella scoperta delle verità di cui l’altro è portatore, e dunque nel camminare insieme, nel domani da pensare e costruire” ha concluso.

Il Meeting

Il meeting dura dal 20 al 25 agosto e ogni ospite che parlerà dovrà portare la propria esperienza. Il protagonista della prima giornata è stato il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, che ha parlato del dramma in Medio Oriente e dell’unica debole speranza per una tregua alla guerra, che è quella dei negoziati in corso.

Il cardinale ha fatto un discorso che si concentra sul perdono. Ha detto che la fede cristiana non può essere separata dall’idea di perdono, ma “perdonare senza che ci sia dignità e uguaglianza non è un gesto che porta dignità e uguaglianza. Significa giustificare un male che si sta compiendo”. Se “di fronte a Dio perdono e giustizia sono quasi sinonimi“, e se “Gesù sulla croce non ha atteso che si facesse giustizia per perdonare, ha perdonato”, a livello comunitario le dinamiche sono diverse: “perdonare oggi per un palestinese significa giustificare quello che sta accadendo. Non può farlo, deve attendere”. Ma questa rimane l’unica strada: “Come pastore devo ricordare che la giustizia senza perdono diventa semplicemente recriminazione“.

Oggi sarà il turno di diversi ministri, con Matteo Piantedosi che parlerà di immigrazione e con Matteo Salvini che visiterà lo spazio espositivo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dove è stata creata un’area per visitare virtualmente con un visore il Ponte sullo Stretto. Domani interverranno il ministro degli esteri Tajani e il monsignor Vincenzo Paglia.

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