Mantovano lancia l’allarme sulla Marijuana: “Oggi contiene il 25% di Thc”

La percentuale di Thc contenuta nelle sostanze a base di Marijuana ha registrato un aumento esponenziale rispetto a quarant'anni fa, lasciando intendere che ad oggi non sia più possibile parlare di "droghe leggere". Lo ha sottolineato il sottosegretario Mantovano, in audizione alla Commissione Infanzia

Redazione
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Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha lanciato un allarme nei confronti dell’abuso di sostanze stupefacenti e alcool da parte di giovanissimi nel nostro Paese, i quali sarebbero a rischio a causa delle conseguenze negative che queste sostanze portano con loro. Un rischio che sembrerebbe aumentare di anno in anno, poiché continuano ad aumentare le percentuali di giovani che si dedicano a queste attività e visto che gli effetti di queste sostanze sono sempre più forti.

C’è un aumento della percentuale media di principio attivo nella cannabis” ha infatti spiegato Mantovano, illustrando come i dati degli ultimi anni dimostrino che la Thc contenuta nella cannabis è giunta al 25%, rispetto all’1% di 40 anni fa. “Va usata quindi estrema cautela nel definire leggera una sostanza che ha il 25% di principio attivo: è come dire che mezzo litro di birra è uguale a mezzo litro di grappa” ha tuonato il sottosegretario, in audizione alla commissione parlamentare di infanzia.

Mantovano ha quindi lanciato un appello affinché si presti maggiore attenzione, col fine di diminuire drasticamente i dati che riguardano i giovanissimi e l’uso di droghe. “Non sono necessarie modifiche normative ma culturali” ha sostenuto il sottosegretario, evidenziando come una delle soluzioni più efficaci sia proprio quella della prevenzione, attraverso campagne di sensibilizzazione che abbiano come sponsor i “personaggi più noti delle discipline sportive“.

Mantovano: “Il 34% dei giovani ha provato droghe

Il Sottosegretario ha evidenziato come a seguito della pandemica da Covid-19 i livelli di consumo di droghe siano tornati a crescere tra i giovani. “Nel biennio 2022-23 si registra un generale aumento dei consumi” ha spiegato mantovano, portando sul tavolo dati inquietanti. “Quattro giovani su 10 tra i 15 e i 19 anni assume una sostanza almeno una volta nella vita. Nel 2023, circa 516mila studenti, corrispondenti al 34% di tutti quelli di età compresa tra i 15 e i 17 anni, hanno riferito di aver consumato almeno una volta nella propria vita  una sostanza illegale” ha illustrato il sottosegretario, evidenziando che quelli esposti non sono solo dati ma giovani italiani.

Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio

La specifica di Mantovano è necessaria a far comprendere la gravità della situazione, troppo a lungo ignorata e giunta a livelli preoccupanti. Il sottosegretario avrebbe infatti collegato l’utilizzo di droghe e alcool al verificarsi di fatti di cronaca che potrebbero essere evitati tramite un cambio di cultura all’interno del Paese. “Dietro le cifre, dietro le percentuali, dietro i grafici e le comparazioni vi sono delle persone, come quel vigilante che lavorava a Napoli, vi sono degli adolescenti, come i suoi assassini, vi sono le loro famiglie, vi sono le tragedie che ogni giorno si  consumano in centinaia di migliaia di mura domestiche” ha evidenziato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Parlando poi del consumo di alcool, è stato sottolineato come le abitudini di assunzione si siano modificate nel tempo. Mantovano ha infatti parlato di “sorpasso di genere“, chiarendo che rispetto al passato nel 2023 sono state soprattutto le ragazze a consumare alcolici rispetto ai giovani uomini. “Una novità non positiva” secondo il sottosegretario, che guarda con allarme ai dati sul consumo di sostanze alcoliche: il 69% di minorenni ha dichiarato di aver consumato alcool nel corso del 2023 e le intossicazioni e il binge drinking, ovvero l’abitudine di bere più di cinque volte al mese, riguardano rispettivamente il 13% e il 25% dei minorenni.

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