Manovra, gli extraprofitti spaccano la maggioranza: Lega e FI di nuovo ai poli opposti

La Lega sembrerebbe aprire alla possibilità di una tassazione sulle banche in favore dei settori che più soffrono la crisi economica, mentre Forza Italia resta fondamentalmente contraria ad una tassazione degli extraprofitti; al centro, tra queste due opposte posizioni, c'è il Mef a cui spetta il compito di trovare le tanto ricercate risorse che dovranno finanziare la Legge di bilancio 2025

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Entro il prossimo martedì la prima stesura della manovra finanziaria per il 2025 dovrà essere presentata a Bruxelles, eppure al ministero dell’Economia continuano ad arrivare proposte e critiche da parte di due partiti della maggioranza, Forza Italia e Lega, che non riescono a trovare una quadra sui fondi da utilizzare per finanziare la prossima Legge di bilancio. Da un lato c’è la Lega, che sembrerebbe favorevole all’opzione individuata da Giorgetti che chiederebbe uno sforzo aipiù fortunati” affinché l’economia italiana possa attraversare un percorso di rinascita, e dall’altro c’è Forza Italia, che invece si oppone con tutte le sue forze alla possibilità di una tassazione degli extraprofitti delle banche.

Matteo Salvini e Antonio Tajani, insomma, si trovano nuovamente ai poli opposti, stavolta sui temi economici. Sembrerebbe che la legge sulla cittadinanza non sia l’unico tema su cui i due vicepremier si trovano in forte disaccordo, anche se per il momento entrambi ritengono che la coesione del governo non è in alcun modo in discussione. Ora, resta da comprendere quale sarà la decisione presa dal governo e dal ministero dell’Economia, in vista di una manovra che non dovrà essere “lacrime e sangue“, come promesso, ma che al contempo dovrà rispondere alle durissime richieste dell’Unione europea.

Intanto, però, dal ministero giunge un certo ottimismo. Le coperture non sarebbero ancora state del tutto concluse eppure sembrerebbe che la Legge di bilancio sia “in dirittura d’arrivo” come confermerebbero fonti del Mef. Si ipotizza, infatti, che un aiuto nei confronti della manovra possa arrivare come ogni anno dal decreto legge fiscale che è collegato alla Legge di bilancio e che potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri già martedì sera, insieme al Documento programmatico di bilancio, che contiene l’indicazione generale delle poste della manovra.

Manovra: è scontro tra Lega e Forza Italia sugli extraprofitti

Bisogna far pagare i banchieri non gli operai” ha dichiarato il leghista Andrea Crippa, riprendendo le parole di Matteo Salvini e ribadendo che al momento l’opzione migliore per la manovra finanziaria sarebbe quella di attingere da settori che negli ultimi anni hanno registrato crescite e stime più che positive. Lo stesso Crippa ha infatti evidenziato come negli ultimi due anni le banche abbiano registrato un +93% di utili anche grazie alla corsa dei tassi di interesse.

Andrea Crippa
Andrea Crippa (Lega)

L’opzione leghista sarebbe stata però duramente affossata dai forzisti, in primis da Antonio Tajani che avrebbe più volte sottolineato che Forza Italia non ha intenzione di permettere al governo di procedere con la tassazione degli extraprofitti. “Parlare di tassare gli extraprofitti è roba da Unione sovietica” sostengono infatti i forzisti, i quali hanno anche sottolineato che la manovra finanziaria è un provvedimento che deve essere scritto “tutti assieme” anche se non sarà facile, perché “non c’è uno che la scrive e gli altri che la approvano“, come sottolineato dallo stesso ministro degli Esteri.

Il leader di Forza Italia Antonio Tajani
Il leader di Forza Italia Antonio Tajani

Da Forza Italia, dunque, è giunta una nuova proposta al Mef, che secondo i forzisti dovrebbe prendere in considerazione un contributo da parte delle banche e di altri settori più redditizi, ma senza inserire nuove e ulteriori tassazioni. “Potrebbe essere anche una scelta di favorire per esempio più liquidità” ma che non si trasformi in un tabù ma in un contributo “una tantum e a certe condizioni“. Inoltre, Tajani ha anche sottolineato la presenza di “spese inutili dei ministeri” che potrebbero quindi essere tagliate in favore di una Manovra più equilibrata.

In questo caso, però, ad insorgere contro il governo sarebbero gli stessi ministri, da sempre poco disponibili a rinunciare alle loro risorse in favore di un benessere comunitario. Lo stesso ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha sottolineato alcuni giorni fa che “considerare la sicurezza un costo e non un investimento si è rivelato sbagliato in passato“, rendendo già pubblica la sua presa di posizione contro i tagli proposti dal governo.

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