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Macron alza il tiro: “Francia pronta a operazioni per difendere Israele”

Al momento sono categoricamente escluse azioni offensive nei confronti di Teheran, ma Parigi non si tirerà indietro nel caso in cui si prefiguri una situazione per cui l'aiuto francese si rendesse necessario a Gerusalemme. Il titolare dell'Eliseo ha poi duramente condannato la decisione iraniana di continuare a portare avanti i suoi piani sul nucleare, nonostante questi andassero contro il patto di non proliferazione del nucleare

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Emmanuel Macron ha scelto la sua posizione all’interno del conflitto appena scoppiato tra Israele e Iran. “La Francia è pronta ad aiutare e difendere Israele da un eventuale attacco iraniano“, ha infatti dichiarato il presidente francese in una conferenza stampa in cui è stata affrontata l’improvvisa escalation tra i due Paesi mediorientali. Il presidente di Parigi ha confermato l’intenzione del suo Paese a riconoscere la souzione “dei due popoli due Stati“, nonostante la necessità di rinviare la Conferenza all’Onu in programma il 18 giugno a New York e co-organizzata con l’Araba Saudita.

Al momento sono categoricamente escluse azioni offensive nei confronti di Teheran, ma Parigi non si tirerà indietro nel caso in cui si prefiguri una situazione per cui l’aiuto francese si rendesse necessario a Gerusalemme. Il titolare dell’Eliseo ha poi duramente condannato la decisione iraniana di continuare a portare avanti i suoi piani sul nucleare, nonostante questi andassero contro il patto di non proliferazione del nucleare siglato dall’Iran a seguito della scoperta dell’opinione pubblica internazionale di alcune attività nucleari non dichiarate.

Sin dal suo insediamento, il presidente Usa, Donald Trump, ha intrapreso nuove trattative con l’Iran per rinforzare questo accordo, visto che il Paese islamico per la prima volta avrebbe ricominciare a mettere da parte scorte di uranio impoverito sufficienti per produrre armi nucleari. Una possibilità che l’Occidente vorrebbe evitare ad ogni costo, onde evitare destabilizzazioni tragiche. Le risposte di Teheran, però, non sono state sin da subito positive e il timore che tali armi potessero essere utilizzate contro Israele ha iniziato a intimorire Benjamin Netanyahu, primo ministro dello Stato ebraico, spingendolo ad agire.

Macron: “Teheran è vicina a produrre dispositivi nucleari”

Ora, resta da comprendere in che modo potrebbe evolversi lo scontro. Macron ha spiegato che ora è prematuro riflettere sulle possibili conseguenze di questi attacchi. Secondo il presidente francese, la nuova fase del conflitto medio orientale potrebbe comportare duri cambiamenti sia dal punto di vista della sicurezza che dell’economia.

Ci sono timori sulla sicurezza, poiché l’Iran ha mostrato la sua capacità a condurre azioni terroristiche all’estero. Il Paese ha anche capacità balistiche“, ha spiegato Macron, per poi aggiungere che sul piano economico il dissesto potrebbe nascere a causa degli impatti del conflitto sulla produzione petrolifero o su altri ambiti.

L’attacco, però, è funzionale a impedire all’Iran di portare a termine la sua produzione di ordigni nucleari. Secondo il titolare dell’Eliseo lo Stato islamico sarebbe vicino ad “uno stato critico“, ovvero sarebbe prossimo alla realizzazioni di armi attraverso l’uranio arricchito. La conferma sarebbe giunta la scorsa settimana dalla stessa Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), che avrebbe riportato informazioni preoccupanti sull’Iran.

Questo programma non risponde oggi agli impegni che sono stati presi in passato dall’Iran“, ha tuonato Emmanuel Macron, sottolineando che la situazione precedente all’attacco israeliano sarebbe divenuta pericolosa sia per l’Occidente che per Gerusalemme. Teheran, secondo le parole del capo di Stato francese, avrebbe accumulato40 volte più uranio arricchito di quanto le fosse stato permesso di fare“, di fatto librandosi dei suoi obblighi nei confronti della comunità internazionale e “infrangendo le sue stesse promesse“.

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