A poche ore di distanza dalla vittoria di Marco Bucci in Liguria, è giunto il momento di tirare le somme di questa prima tornata elettorale. Nella maggioranza di governo si brinda, non solo per il risultato di successo, ma anche per lo schiaffo morale al centrosinistra che, fino a poche settimane fa, vantava un successo anticipato in tutte e tre le Regioni in cui erano previste votazioni. Ora la situazione sembra del tutto ribaltata, con le opposizioni che sono costrette a fare i conti con le decisioni prese in questi mesi e con il centrodestra che invece si presenta sempre più coeso.
La Liguria si è quindi rivelata quel banco di prova che Matteo Renzi e Giuseppe Conte avevano previsto. I due sembrerebbero essere i protagonisti di questa sconfitta per motivi diametralmente opposti. Da un lato c’è il pentastellato, che ammette il risultato deludente ottenuto alle urne, dall’altro c’è il leader di Italia Viva che invece gongola, mentre accusa il suo avversario di aver condannato la coalizione con il veto sul suo partito. Le Regionali in Liguria sembrerebbero una sfida a due per il centrosinistra, ma la vera sconfitta potrebbe essere Elly Schlein.
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La segretaria del Pd si trova a dover festeggiare per il 28% ottenuto dal suo partito, che da solo ha portato a casa il risultato più brillante, dall’altro deve scontrarsi con la consapevolezza di aver potuto condannare la coalizione scegliendo di seguire i ragionamenti di Giuseppe Conte. Nelle opposizioni, quindi, c’è chi inizia a pensare che ciò che manca realmente a questa alleanza sia un leader forte. Lo stesso Andrea Orlando, più che deluso dal risultato elettorale, ha ricordato che “il centrodestra era pronto dopo una telefonata della premier“, mentre nel centrosinistra “si continua a cambiare format di coalizione a ogni voto“.
Scontro aperto tra Renzi e Conte
La vittoria di Orlando Bucci sembrerebbe aver confermato, almeno secondo Matteo Renzi, che il comportamento di Giuseppe Conte avrebbe sostanzialmente affossato la coalizione. “Senza il centro non si vince: lo ha dimostrato la Basilicata qualche mese fa, lo conferma la Liguria oggi” ha infatti dichiarato il leader di Italia Viva sui social, a pochi minuti di distanza dalla pubblicazione del risultato, auspicando che questa sconfitta abbia insegnato una lezione a tutti coloro che “concepiscono la politica come uno scontro personale“.
Il candidato del centrodestra è infatti riuscito a strappare la vittoria per un pugno di voti, un misero 1,4% che avrebbe fatto riflettere la coalizione. E se quei voti fossero stati garantiti a Orlando proprio da Italia Viva di Matteo Renzi? La possibilità al momento non può essere esclusa, ma Conte sembrerebbe non avere dubbi a riguardo. Se Francesco Bonifazi (Iv) ha voluto ricordare come “Renzi in Liguria ha preso 6500 preferenze e Raffaelle Paita 4200“, dall’altro lato il leader pentastellato ha invece voluto sottolineare che nulla di quanto accaduto potrebbe essere riconducibile al veto posto dal M5S su Italia Viva, anzi.

Secondo Giuseppe Conte, infatti, se nella coalizione di centrosinistra fosse stato presente il partito di Matteo Renzi il risultato ottenuto sarebbe stato ben più deludente. “Non ci turbano le uscite di chi prova a ridurre la politica a una fredda questione di numeri. Lasciano da parte le calcolatrici” ha infatti dichiarato il leader pentastellato, per poi affondare duramente: “Ipotizzare fantasiose alleanze con Renzi e i suoi epigoni avrebbe solo fatto perdere ancor più voti al M5S e quindi alla coalizione“.
Il crollo del Movimento 5 Stelle in Liguria
Oltre al nuovo scontro tra Renzi e Conte, le elezioni liguri avrebbero provocato una seconda conseguenza: la consapevolezza che il Movimento 5 Stelle continua a perdere consensi. I dati sembrerebbero descrivere un quadro piuttosto demoralizzante, anche tenendo in considerazione che il Movimento alle amministrative non ha mai ottenuto risultati brillanti. Il 4,6% ottenuto nelle Regionali in Liguria, però, avrebbe fatto scalare il M5S al quarto posto della coalizione di centrosinistra, superato sia dal 6% di Avs sia dal 5,9% dalla lista civica di Andrea Orlando.
Secondo i dati riguardanti i consensi alle elezioni, sembrerebbe che il partito abbia perso in due anni ben 70mila voti, se si prendono in considerazione le Politiche di due anni fa in cui si assicurarono 93mila preferenze e le 25mila della Liguria. Così ora, come a seguito delle Europee, si cerca di comprendere di chi siano le responsabilità. Conte, che qualcuno già dà per spacciato, starebbe utilizzando questo risultato per dimostrare la necessità sempre più impellente dell’assemblea costituente, prevista per novembre, che dovrebbe rifondare dalla base il Movimento.
Altri, invece, riflettono sui battibecchi che ormai da settimane sono in atto tra il leader del partito e il suo garante. Beppe Grillo ha dichiarato di non essere andato a votare nella sua Genova, una presa di posizione importante che però potrebbe aver affossato ancora di più il Movimento. Allo stesso modo secondo alcuni la scelta del garante di pubblicare un video nel mezzo del silenzio elettorale potrebbe aver modificato le intenzioni di alcuni elettori. Inoltre, si vocifera che vi siano gruppi locali che abbiano deciso di disertare le urne in polemica con la gestione attuale.
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