Lucio Barani (NPSI) sull’accordo Israele-Hamas e “sull’ambiguità della sinistra pseudo pacifista”

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Accogliamo positivamente la notizia dell’accordo tra Hamas ed Israele su iniziativa di Trump e mediazione dell’Egitto e del Qatar, auguriamoci che si possa giungere veramente ad una “Pace” permanente e non ad un cessate il fuoco a tempo determinato“. E’ così che il segretario nazionale del Nuovo Partito Socialista Italiano, Lucio Barani commenta l’intesa raggiunta nella Striscia di Gaza, dove oggi sono stati rilasciati tutti gli ostaggi in vita nelle mani di Hamas dal 7 ottobre 2023.

A differenza della sinistra radicale e dei partiti di opposizione per noi Socialisti Craxiani Liberali e Riformisti NPSI non ha importanza che si tratti di una pace mediata da Trump“, puntualizza il già senatore Barani che non esita a mettere i puntini sulle i: “L’importante è il risultato raggiunto: far cessare i cannoni della guerra e mettere fine alle violenze, ai massacri e ad ogni forma di fanatismo o fondamentalismo per dare spazio alla civile convivenza tra due popoli“. 

Infatti, Barani ricorda il principio del “Due popoli e Due Stati” che già “animò l’azione diplomatica del governo Socialista di Bettino Craxi che alla soluzione pacifica della “Questione palestinese” dedicò parte della sua vita politica da segretario del Psi, da presidente del consiglio e poi da collaboratore del Segretario Generale dell’ONU per le questioni delle politiche medio-orientali e dei paesi africani“.

Non manca chiaramente l’auspicio che “non prevalgano mai più, lungo la strada del processo di trattativa verso la Pace, le frange estremiste e fondamentaliste interne in ambedue le parti in causa che nel passato come in quello più recente sono stati di ostacolo e causa dell’inasprimento del conflitto fino all’attuale situazione drammatica” 

Il già senatore spiega anche la posizione del NPSI ribadendo come “pur restando critici verso le politiche del governo Netanyahu nella sua linea eccessivamente dura contro il popolo palestinese nella striscia di Gaza, non abbiamo mai accettato il clima che si è respirato in questi mese fino a qualche giorno fa di “caccia all’ebreo”. Perché, come chiarisce Barani, “difendere la causa palestinese (e noi la peroriamo sin dai tempi del compianto Psi) non vuol certo dare adito o sponda a “giustificare il ricorso alla violenza” contro tutti i cittadini israeliani“. 

E in questo senso, il segretario socialista non perde l’occasione anche per sollevare dubbi in merito alle posizioni tenute dalle opposizioni: “Vogliamo altresì evidenziare l’ipocrisia di una sinistra che si è servita delle manifestazioni e delle proteste pro Palestina per usarle in chiave anti Meloni e per poter avere argomentazioni per contestare il governo“.

Anche perché “una causa giusta che in passato aveva visto le posizioni di autorevoli personalità politiche della Prima Repubblica come Moro, Craxi, Andreotti e, lo vogliamo ricordare con il doveroso rispetto che merita, anche di Enrico Berlinguer segretario del Pci, con questa sinistra radicale è diventata soltanto materia di speculazione elettorale per i partiti e per il sindacato. Infatti, per Barani l’attuale sinistra avrebbe solo “trasformato un disperato grido di battaglia per la libertà di un popolo in un brand radical chic che fa tendenza. Ma dei palestinesi non è mai importato nulla“.

Senatore Lucio Barani
Senatore Lucio Barani

Da qui, il senatore toscano si interroga retoricamente concedendosi qualche stoccata: “Dove stavano le Flottiglie, i Landini, i Fratoianni, i Bonelli, le Schlein e i “sinistri” tutti, quando i loro governi di centrosinistra appoggiavano Israele che bombardava i civili palestinesi inermi oppure quando sostenevano la Casa Bianca e la NATO che bombardavano Belgrado, non si videro mai nelle pubbliche piazze, né dentro il parlamento a contestare quei presidenti del consiglio e i ministri della difesa?“.

E affonda: “Sarà che quando la Sinistra è al governo le vada bene la politica imperialista americana e la pulizia etnica di Israele a Gaza? E quando è poi opposizione riscopre, tutto ad un tratto, i massacri e le guerre di matrice neocoloniale? “.

Ma Barani non tralascia nessuno e chiama all’appello anche i sindacati: “Ancora più vergognoso che Landini e la CGIL abbiano bloccato l’Italia e attaccato il governo Meloni (il vero obiettivo di queste pseudo manifestazioni pacifiste) per Gaza e non lo abbiano fatto, invece, per i tanti lavoratori italiani precari, sottopagati, malpagati e sfuttati?“.

Ma la gente non è stupida e né tanto meno ingenua e in pochi giorni la sinistra e i suoi “alleati” hanno preso due grandi scoppole, in Calabria alle regionali e adesso pure a Gaza con la proposta di pace su iniziativa di Trump accettata da Israele e da Hamas“. 

In ogni caso, pur essendoci entusiasmo per il raggiungimento di un accordo importante come quello che si è bollato “dopo due anni di massacri“, Barani ricorda di non abbassare la guardia, “non illudiamoci che il peggio sia passato” perché come “da attenti conoscitori delle realtà di quelle regioni, il percorso è esposto a molteplici possibili rischi (le frange più estremiste e fondamentaliste che cercheranno di soffiare nuovi venti di guerra), e che continua a non sciogliere i diversi nodi relativi al futuro della Palestina e del suo popolo“.

Insomma, la soluzione a detta del senatore è a portata di mano e si concretizzerebbe in quella che già Bettino Craxi sosteneva quarant’anni fa: “Serve riconoscere lo Stato di Palestina, garantire ai palestinesi il diritto ad una propria patria e a decidere del proprio futuro senza dover più subire il peso umiliante della dominazione di un esercito straniero“.

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