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Liste d’attesa, sui poteri sostitutivi raggiunta l’intesa tra Governo e Regioni

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Pace raggiunta tra Governo e Regioni sul terreno minato delle liste d’attesa: si sblocca il decreto sui poteri sostitutivi. La Conferenza Stato-Regioni ha approvato l’intesa sul testo che disciplina l’esercizio del potere esecutivo in caso di inadempienze sulla gestione delle liste d’attesa. Il Ministero della Salute attraverso l’Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, potrà assumere i poteri se le Regioni dovessero risultare inadempienti.

Un’intesa che arriva dopo un primo stop motivato dalla mancanza di elementi fondamentali e bilanciamento per l’esercizio del potere sostitutivo. La nuova formulazione chiarisce l’area d’azione dell’esercizio del potere sostitutivo che può scattare su singoli atti o provvedimenti, considerati necessari per abbattere le liste d’attesa, e definisce una tempistica chiara per la fase di contraddittorio tra ministero della Salute e Regioni sia per quella di esecuzione.

Dalla seduta straordinaria, quindi, sovraggiunge il pronunciamento positivo dopo il fermo registrato nella seduta della Conferenza Stato-Regioni dello scorso 17 aprile, motivato dalla mancanza di elementi fondamentali e di bilanciamento per l’esercizio del potere sostitutivo. In caso di ritardi o mancanze, quindi, l’Organismo segnalerà formalmente la criticità alla Regione interessata e al ministro dell Salute, dando un primo termine di 30 giorni per le controdeduzioni.

Se le risposte saranno assenti o insufficienti, scatterà un termine secondario della forbice temporale dai 60 ai 90 giorni per sanare le criticità. Trascorso anche questo periodo senza alcun esito, l’Organismo allora potrà adottare direttamente i provvedimenti necessari oppure indicare alla Regione in questione le linee operative da seguire, verificandone poi l’effettiva attuazione.

Nel caso, il Ruas, il Registro unico delle associazioni della salute, non venga nominato, sarà proprio l’Organismo a procedere direttamente, individuando nel Direttore regionale della sanità il soggetto idoneo. L’intesa raggiunta, per il Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, Massimiliano Fedriga, “è l’esito di una collaborazione proficua, caratterizzata da una fase di confronti continui con il ministero della Salute che hanno reso possibile condividere le procedure e le modalità funzionali all’obiettivo di tutti“. Difatti, permette di abbattere le liste di attesa e garantire ai cittadini l’accesso alle cure.

Fedriga spiega come tutte le attività svolte con i poteri sostitutivi dovranno essere dettagliatamente documentate in una relazione da inviare sia alla Regione inadempiente che al ministero della Salute. La relazione in questione conterrà l’elenco degli atti adottati, le eventuali verifiche svolte sul campo, l’assistenza fornita dai carabinieri del Nas e il dettaglio delle spese sostenute. Inoltre, è stato istituito un termine ultimo, ovvero il 10 gennaio di ogni anno, entro il quale l’Organismo dovrà produrre una relazione generale contente le attività svolte nel corso dell’anno.

Negli ultimi mesi il provvedimento aveva visto una forte contrapposizione tra il Governo e le Regioni, accendendo un duro scontro istituzionale specialmente nei confronti del Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Intanto le lunghe liste d’attesa hanno costretto ben 4 milioni di italiani, pari al 7% della popolazione, a rinunciare alle prestazioni sanitarie.

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