Liste d’attesa, è scontro: la Regione Lazio vuole mediare

"Abbiamo passato mesi bloccati su due riforme improbabili e contrapposte nei principi e nel merito: autonomia differenziata e Premierato. Tutto tempo sprecato a discapito dei reali bisogni dei cittadini" ha dichiarato la dem Beatrice Lorenzin

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La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha espresso parere negativo al decreto legge sulle liste d’attesa, almeno nella forma in cui è stato presentato. Tutte le Regioni, ad eccezione del Lazio hanno ritenuto che il decreto legge non fosse pronto per essere messo in atto e hanno richiesto ulteriori modifiche al testo. Una sonora bocciatura che sembra riprendere le spaccature formate in maggioranza proprio per quanto riguarda questo decreto.

Lo conferma anche Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo del Pd, che ha dichiarato: “La sonora bocciatura in Conferenza Stato Regioni del dl liste d’attesa, respinto nel metodo e nella sostanza dal presidente della Conferenza, la dice lunga sul futuro di questo decreto e sull’ormai improbabile destino del disegno di legge che lo segue. Chi mastica la materia sa che fine fanno le leggi avversate dalle Regioni; finiscono nell’affollato binario morto delle norme inattuate“. Un giudizio durissimo, che si scontra con le speranze del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che invece ha approvato la misura.

Adesso si sta lavorando per una nuova formulazione a proposito del dl sulle liste di attesa che credo sia un giusto punto di caduta tra quelle che sono le legittime aspettative del governo e dei presidenti delle regioni” ha infatti dichiarato il governatore, sostenendo che è possibile “raggiungere una sintesi“, almeno per il bene dei cittadini e dello stesso Servizio sanitario nazionale.

Dl Liste d’attesa, Rocca: “Trovare una sintesi per mandare un messaggio ai cittadini

Il governatore della Regione Lazio sembra pronto a voler trovare una sintesi per far fronte al collasso del Ssn. Una situazione su cui ormai non si può più far finta di nulla e che necessita un intervento immediato e soprattutto specifico. “Domani ci sarà la commissione salute della conferenza delle regioni e all’ordine del giorno c’è proprio la discussione anche sulle eventuali proposte di cui siamo in attesa dal governo” ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, per poi ricordare qual è la posizione della Regione sulla vicenda.

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Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio

Vogliamo una modifica dialogata, perché comunque tutti hanno riconosciuto che le liste d’attesa sono un tema nazionale – ha dichiarato il procuratore – Quindi è necessario trovare una sintesi, perché bisogna anche dare un messaggio ai cittadini. È vero che c’è una responsabilità delle Regioni sull’organizzazione delle aziende sanitarie, ma non c’è timore di verifiche e controlli, dunque si trattava di disciplinare in maniera corretta“.

Inoltre, oggi è stato annunciato che, per fare il punto sull’iter del Dl Liste d’attesa, il Pd domani terrà in Senato una conferenza stampa, a cui saranno presenti il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, le senatrici dem della commissione Affari Sociali Sandra Zampa, Ylenia Zambito, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e la segretaria dem Elly Schlein.

Lorenzin: “Continuiamo a sprecare tempo a scapito dei cittadini

Le parole di Beatrice Lorenzin sul decreto Liste d’attesa sono molto dure e mostrano l’indignazione di chi da anni chiede nuove risorse e nuovi interventi a favore della sanità pubblica. “Degli slogan della campagna elettorale rimane il progressivo declino del Servizio sanitario nazionale, il definanziamento della sanità pubblica e la crisi sistemica dell’attrattività delle professioni sanitarie tutte” ha infatti tuonato la vicepresidente del gruppo Pd.

Secondo Lorenzin “agli occhi dei cittadini che provano a prenotare una visita rimane tutto uguale, se non addirittura peggio” e questo perché è stato perso tempo: “Abbiamo passato mesi bloccati su due riforme improbabili e contrapposte nei principi e nel merito: autonomia differenziata e Premierato. Tutto tempo sprecato a discapito dei reali bisogni dei cittadini, che in questa legislatura post pandemia ancora non hanno avuto una proposta su come riformare e sostenere la Sanità italiana per renderla più forte ed efficace nei prossimi anni“.

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