“A Genova oggi la pioggia ci ha fatto riflettere sulla possibilità di spostarci in un luogo al coperto. Tuttavia, abbiamo deciso di tentare, perché il nostro obiettivo è stare tra la gente, non rinchiusi in alberghi a fare i soliti incontri. È nelle piazze che vogliamo stare, per vincere in Liguria e costruire un’alternativa concreta per una regione che merita molto“.
Con queste parole, la segretaria nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein, ha dato il via alla campagna elettorale per riconquistare la Liguria, parlando nel cuore dei caruggi genovesi, in una piazza dedicata a don Andrea Gallo, il ‘prete di strada’. La Schlein, sostenendo la candidatura dell’ex ministro e deputato Andrea Orlando, sta sperimentando un’ampia coalizione, dal Movimento 5 Stelle a Italia Viva. Tuttavia, i pentastellati hanno posto un veto sul simbolo di quest’ultimo, lasciando aperta la possibilità solo per alcuni candidati delle liste centriste.
Leggi Anche
Liguria: le parole della Schlein
Mentre il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Liguria, Marco Bucci, apre la sua campagna elettorale in un hotel cittadino, Elly Schlein sceglie di incontrare i suoi sostenitori all’aperto. “La prima questione cruciale in Liguria è la difesa della sanità pubblica e universale dai tagli e dalla privatizzazione strisciante promossa dalla destra, che non ha risparmiato nemmeno questa regione” – ha dichiarato Schlein. Per la segretaria dem, il vero pericolo è che per smantellare la sanità pubblica non servono leggi o delibere regionali.
“Basta fare quello che stanno già facendo: sottrarre risorse, tagliare i finanziamenti, senza avere nemmeno il coraggio di ammetterlo. Continuano a parlare di grandi investimenti storici, ma la realtà è che la spesa sanitaria, in rapporto al PIL, sta diminuendo da quando sono a Palazzo Chigi. Non è negligenza, è un disegno preciso. I liguri lo hanno sperimentato sulla propria pelle: la destra vuole una sanità accessibile solo per chi se la può permettere“, ha poi aggiunto.
Bucci rappresenta la continuità con Toti, e per la Schlein ora è il momento di dire ‘basta’ alle consorterie che dominano la Liguria. “Con la candidatura del sindaco di Genova, Toti ha trovato il modo di evitare le dimissioni. Andrea Orlando è la figura più autorevole e adatta a rappresentare il cambiamento che la Liguria merita“. Schlein sottolinea poi l’importanza di questa sfida per “ripristinare la democrazia, in sostituzione delle consorterie e dell’oligarchia” e critica la “doppia morale della destra: dopo aver difeso Toti come vittima di un complotto, ora che patteggia regna il silenzio. Intanto, Giorgia Meloni commenta il processo in corso contro Salvini, dimostrando una mancanza di rispetto per il principio di separazione dei poteri e un basso senso delle istituzioni“.
Liguria: le divisioni tra Renzi e Calenda
Nel vasto schieramento che Schlein sta tessendo in Liguria, emergono però divisioni tra renziani e calendiani. Italia Viva si presenta alle elezioni insieme a +Europa e al Partito Socialista Italiano sotto la lista ‘Riformisti uniti per la Liguria’. Dall’altra parte, Azione si allea con Alleanza Civica Liguria e il Movimento Repubblicani Europei, formando la lista ‘Patto Civico Riformista’, anch’essa a sostegno di Orlando.
Nonostante le tensioni tra Azione e Italia Viva, la coalizione che Schlein ha costruito in Liguria è ampia. L’inchiesta che ha portato alle dimissioni dell’ex presidente della Regione Giovanni Toti ha rafforzato l’alleanza tra centrosinistra e M5S, anche se resta l’incognita del gruppo di ex pentastellati e rappresentanti della società civile che sostiene Nicola Morra, ex senatore M5S e candidato della lista ‘Uniti per la Costituzione’.
© Riproduzione riservata