Sono giorni di tensione in Liguria, dopo che Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, ha spiegato in un’intervista a QN le ragioni che hanno portato il suo partito a ritirarsi dal campo largo in Liguria, decidendo di non partecipare alle elezioni. “Abbiamo tentato fino all’ultimo. Eravamo pronti a depositare le liste, con l’accordo di apparentamento firmato da Andrea Orlando, quando abbiamo ricevuto un diktat. Il responsabile? Giuseppe Conte. Sarà interessante vedere come il Movimento 5 Stelle andrà in Liguria”.
Sul punto di rottura, Paita chiarisce: “Non volevano la nostra presenza in una lista di riformisti, nonostante avessimo già accettato di non usare il simbolo e di uscire dalla maggioranza a Genova. Alla fine hanno rinunciato a 30 persone che avrebbero potuto contribuire alla vittoria del centrosinistra. Ci è stato proposto di eliminare dalla lista chiunque avesse avuto un ruolo in Italia Viva, persino ex sindaci e presidenti dell’Arci. Non ci interessano le poltrone, ma non possiamo sacrificare la dignità dei nostri militanti. Non meritano di essere esclusi per via di un diktat“. In risposta alle accuse che Italia Viva non abbia voluto partecipare per evitare di misurare il proprio peso elettorale, Paita replica: “Accusa infondata, eravamo pronti a presentare la lista“.
Liguria: le parole di Orlando
Andrea Orlando, candidato alla presidenza della Regione Liguria per il centrosinistra, ha dichiarato in un’intervista a Sky TG24 di aver cercato il dialogo con tutti, compresi Renzi e Conte, con l’obiettivo di mantenere la coalizione intatta. “Qui non si trattava di rivedere le formule nazionali. Purtroppo, nonostante i miei sforzi, non siamo riusciti a raggiungere un accordo”. Orlando sottolinea comunque che la coalizione del centrosinistra rimane più ampia di quella che ha vinto in Sardegna con Todde. “Spero che ci sia ancora spazio per un allargamento, con una convergenza più ampia nella società lungo l’asse del cambiamento“, aggiunge.
Riguardo alla situazione in Liguria, Orlando precisa che si era deciso di mettere da parte le dinamiche nazionali per lavorare insieme su una possibile convergenza programmatica su base civica, ma le tensioni locali hanno messo in crisi questo progetto. “È un passaggio che avremmo potuto evitare, e che ci obbliga a parlare di questo anziché delle vere questioni, come la sanità ligure, che è tra le peggiori del Nord Italia“, ha dichiarato Orlando. Nonostante lo strappo con Italia Viva, Orlando ribadisce che la coalizione ha dato buoni risultati sul fronte programmatico, soprattutto per quanto riguarda infrastrutture e sanità. Al contrario, sottolinea, il centrodestra sembra ancora incerto sulla continuità con la gestione di Toti.
Infine, il candidato del centrosinistra rimarca che il vero problema di questa vicenda è che avviene a ridosso delle elezioni, distogliendo l’attenzione dalle questioni centrali, come la sanità in Liguria, la mancata crescita economica e i problemi infrastrutturali che ostacolano la mobilità verso le altre regioni.
© Riproduzione riservata