“Se la prossima settimana non si chiude sul mio nome, valuto il ritiro della candidatura“. Sono queste le parole-ultimatum lanciate da Andrea Orlando, esponente del Partito democratico ed ex ministro del Lavoro ai tempi del governo Draghi. Il suo disappunto sul continuo tamponare le ferite da parte dei dem è ormai palese a tutti. La sua irritazione la si deve a giorni e giorni di partita aperta sulle nomine del campo largo per le elezioni regionali in Liguria.
Il telefono di Orlando è staccato. L’esponente dem continua a portare avanti la sua campagna tra la gente, lasciando ai livelli nazionali dei partiti del costruendo centrosinistra l’onere e l’onore di trovare una quadra in vista delle elezioni. Da fonti dem emerge che i contatti sono continui e vanno avanti da giorni, mentre un vertice tra Elly Schlein e Giuseppe Conte non sarebbe ancora in programma, ma potrebbe tenersi in qualunque momento. “Siamo fiduciosi sul fatto che si trovi una soluzione“, viene spiegato dai vertici del Pd, “non si sono incontri, ma siamo in contatto con gli alleati“.
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Il disappunto di Orlando
Il campo progressista che parte dal Partito democratico e abbraccia Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Azione fa seguito a molteplici incertezze che riguardano l’eventualità di perdere un’occasione per riconquistare la Regione dopo ben nove anni di Giovanni Toti. Orlando esprime così la sua frustrazione: “O si ufficializza la mia candidatura, o prendo atto che la coalizione debba trovare un altro candidato. Bisogna far presto. Bisogna decidere entro una settimana, altrimenti ritiro la mia disponibilità“. La coalizione è messa alle strette dall’esponente dem. L’appello al campo largo per “non perdere tempo prezioso e indicare soluzioni e proposte concrete ai liguri e al sistema economico e sociale della regione“, spiega Orlando.
Urge un chiarimento netto dal fronte unito. Durante la commemorazione di un partigiano ucciso ottant’anni fa a Santo Stefano d’Aveto si è parlato della prossima scadenza elettorale come di una vera “sfida per la rigenerazione in Liguria richiede uno sforzo di consapevolezza da parte di tutte le forze politiche che lavorano per l’alternativa al centrodestra“. I temi su cui si può puntare sono: la sanità pubblica, crisi industriali, diritto alla mobilità, aree interne, lavoro di qualità e le infrastrutture strategiche. “La mia disponibilità è una carta sul tavolo della coalizione – spiega Orlando – se non dovesse servire va tolta e ne va verificata un’altra che, se unisce di più, sono disponibile a sostenere“. Sembra essere comunque troppo presto parlare di campo largo. Il M5s ha indicato il senatore Pirondini quale proprio candidato e ci sono dubbi ancora sull’adesione di Italia Viva.
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