Le truppe di Israele sono entrate nel territorio libanese nella notte, dando avvio ad un’offensiva di terra protetta da raid aerei. Lo Stato ebraico ha tenuto fede alla sua promessa, proseguendo nel tentativo di distruzione dell’organizzazione di Hezbollah, già decapitata del suo leader Hassan Nasrallah. L’uccisione del capo del gruppo terroristico “è un passo importante, ma non sarà l’ultimo” aveva infatti avvertito il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, poco prima che l’attacco avesse inizio.
Secondo quanto riferito dall’Idf, sembrerebbe che tale offensiva sia di minore entità rispetto a quanto preventivato dallo Stato ebraico, con il solo obiettivo di eliminare la minaccia di Hezbollah, che prosegue i bombardamenti nel Nord di Israele. Il ministero della Sanità del Libano ha però annunciato che i raid compiuti da Israele nel Paese hanno provocato un bilancio di almeno 95 morti. Il comunicato rilasciato dal governo israeliano riporta i dettagli dell’offensiva e spiega che gli attacchi si sono concentrati in villaggi vicini al confine con Israele.
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Secondo le prime informazioni che giungono dal Paese, sembrerebbe che i raid israeliani abbiano colpito un edificio nel campo di rifugiati palestinesi di Ain El-Hilweh vicino a Sidone, nel sud del Libano, come dichiarato dal Times of Israel. In questa offensiva, secondo Cnn, sarebbero decedute 13 persone. La direttrice dell’Unicef, Cathrine Russell, ha invece sostenuto che nell’ultima settimana in Libano sarebbero morti 80 bambini e un centinaio sarebbero rimasti feriti. “Sono profondamente preoccupata per il rapido deterioramento della situazione umanitaria. Le condizioni umanitarie peggiorano di ora in ora“, avrebbe dichiarato la direttrice.
Libano, Israele conferma operazioni segrete nel Paese
Il Wall Street Journal avrebbe riportato le teorie di alcune fonti vicini al governo israeliano, per cui lo Stato ebraico avrebbe condotto nei mesi scorsi alcune azioni lampo nel territorio del Libano, facendo credere che l’operazione terrestre fosse stata programmata da mesi. Le stesse forze armate hanno annunciato questa mattina che l’Idf avrebbe dato inizio ad operazioni di basso profilo nelle settimane precedenti, mentre da ieri le offensive si sono intensificate.
“Dopo molti mesi di manovre nella Striscia di Gaza, dove i combattenti della divisione hanno acquisito competenze ed esperienza operativa, sono andati a nord e stanno ora manovrando nel settore settentrionale dopo aver apportato i necessari aggiustamenti per il combattimento in Libano” ha sostenuto l’esercito israeliano. Gli Stati Uniti, preoccupati per la possibilità di un’estensione del conflitto in Medio Oriente, hanno ricordato come il cessate il fuoco sia al momento una necessità assoluta.
Il Pentagono ha quindi deciso l’invio di alcune migliaia di truppe in Medio Oriente, per lo più aerei da caccia, per rafforzare la sicurezza delle forze americane nell’area. Una decisione che sarebbe stata presa anche dalla Francia, che ha invitato Israele ad “astenersi da qualsiasi incursione terrestre” sul territorio libanese.
Meloni: “L’escalation è sempre più urgente“
L’incursione delle truppe israeliane sul territorio di Israele ha provocato commenti anche da parte delle autorità italiane. Il premier Giorgia Meloni ha infatti sostenuto che l’Italia “continuerà a lavorare con i suoi alleati per la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano e il ritorno degli sfollati alle proprie case“, perché al momento la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano è un’assoluta priorità. In questo senso anche il G7 continua a portare avanti obiettivi e dialoghi mirati, sotto la presidenza del nostro Paese.
Il ministro Guido Crosetto ha rassicurato i cittadini, sottolineando che “il personale militare italiano in Libano si trova in via precauzionale all’interno del bunker, ma Unifil non è un obiettivo diretto degli attacchi“. Il ministro ha poi sottolineato di star seguendo personalmente l’evoluzione della situazione in Libano, con l’augurio che “la ragione prevalga e non si estenda ulteriormente un conflitto già drammatico“.
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