L’indagine rivela una realtà che ancora non tutela consumatori e lavoratori, la cui presenza senza contratto costituisce ancora il 26% del totale. Promesse fatte per maggiori tutele ai riders
Ancora molti problemi per l’occupazione italiana. L’indagine condotta dall’Ispettorato nazionale del Lavoro nel 2021 su 62.710 ispezioni nelle aziende evidenzia, infatti, che oltre il 62% di esse ha irregolarità.
Il dato sale fino al 69% se si tendono a considerare anche i controlli effettuali globalmente insieme a Inps e Inail su oltre 84mila realtà produttive. I più alti indici di irregolarità si rilevano nel campo dell’edilizia e nel terziario dove, in particolare, si rileva «un tasso tasso di irregolarità notevole nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, trasporto e magazzinaggio, ma soprattutto nei servizi a supporto delle imprese, dove gli indici di irregolarità sono riconducibili, in primo luogo, ad esternalizzazioni e interposizioni illecite».
Per il direttore dell’Ispettorato, Bruno Giordano, il tema del lavoro e della sicurezza costituisce il «principale campo di attività dell’Ispettorato, che ha portato a una diminuzione del lavoro sommerso dell’8 % in presenza dell’incremento dell’attività ispettiva. Più ispezioni, meno lavoro nero. Meno lavoro nero, meno concorrenza sleale».
Fra lavoro “in nero” e problemi di genere
Su quasi 60mila lavoratori presi in considerazione dell’indagine dell’Ispettorato, oltre 15mila soggetti sono occupati “in nero”, circa il 26% del totale. Le regioni in cui si registra un tasso più alto sono la Campania col 60%, Toscana (52%) e Calabria (48%).
Il dossier conferma che l’Italia è ancora immobilizzata in annose questioni di genere legate all’ambito professionale. In questo c’è «la tendenza a una diminuzione generale del lavoro sommerso per le donne, determinando una riduzione della quota femminile che dal 40% del 2019 passa al 30% del 2021, e si assiste conseguentemente ad una crescita della quota maschile di lavoro “in nero”, che va dal 60% del 2019 al 70% nel 2021».
Ispettorato promette tutele ai riders
Il report stilato dall’Ispettorato del Lavoro sul 2021 tocca anche l’aspetto dei numerosi addetti alle consegne a domicilio, i cosiddetti riders, nelle società controllate congiuntamente Inps, Inail e al Nucleo carabinieri di Milano. Nei confronti dei lavoratori in quattro società di delivery food sono state «assicurate ai 60.000 riders delle società ispezionate le tutele previste per i lavoratori subordinati, sotto il profilo retributivo, previdenziale e di salute e sicurezza».