Se due settimane fa le previsioni erano incoraggianti per le coalizioni guidate da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, i risultati arrivati oggi non sono così rosei: solo quattro Comuni su tredici votanti. Vola la sinistra, mentre a Como e Viterbo arrivano prime le liste civiche
Le coalizioni di centrodestra subiscono una forte battuta di arresto agli appuntamenti elettorali dei ballottaggi. Se nel primo turno di voto, due settimane fa, le previsioni erano rosee per gli schieramenti comandati da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia dopo la conquista dei grandi capoluoghi come Genova, L’Aquila e Palermo, con lo spoglio di questa notte la fortuna sembra essere tutta svanita.
Il centrodestra perde Verona, storica città roccaforte della tradizione conservatrice, che quest’anno preferisce l’idea politica di Damiano Tommasi, ex calciatore della Roma, neosindaco con una coalizione di sinistra, che strappa il 53% delle preferenze all’ex sindaco uscente Federico Sboarina. Fuori ben prima del ballottaggio anche la città di Como, altro baluardo di destra, non senza polemiche e futuri ricorsi al Tar e che oggi viene consegnata definitivamente al candidato civico Alessandro Rapinese.
La giornata di voto di ieri ha portato il centrosinistra a trionfare in ben sette capoluoghi su tredici in gioco: non solo la clamorosa Verona ma anche Parma, con la vittoria di Michele Guerra, Monza, Cuneo, Catanzaro, Alessandria e Piacenza, dove arriva prima Katia Tarasconi.
Il centrodestra rimane saldo solamente in quattro città: Lucca, in cui si muove sul filo del rasoio con un timido 51%, Gorizia, Frosinone e Barletta, in cui il sindaco uscente Mino Cannito si riprende la fascia per i prossimi cinque anni, conquistando il 65% dei voti.
Malumori nei vertici alti del centrodestra dopo i risultati poco incoraggianti. Giorgia Meloni è stata la prima a commentare il risultato: «C’è insoddisfazione, potevamo fare di più». Infine, nella città di Viterbo trionfa la lista civica di Chiara Frontini, che raccoglie un buon 64% dei votanti.