La “to-do list” del presidente del Consiglio è ancora folta e parte dall’impegno a non perdere i fondi europei: diverse le sfide per il nuovo esecutivo
Dal nuovo decreto aiuti per proteggere le famiglie e le imprese dall’irrefrenabile corsa dell’inflazione, dai rincari della benzina e dalle bollette amplificate dalla guerra in Ucraina; la stessa evoluzione del conflitto, che potrebbe richiedere nuovi invii di armi a Kiev e molto altro ancora: è ancora lunga la lista delle “cose da fare” del presidente del Consiglio Mario Draghi e per il suo governo dimissionario.
Il primo punto in agenda riguarda il Pnrr
Tra gli appuntamenti in agenda, anche i summit internazionali già fissati, l’assemblea annuale dell’Onu a settembre e il Consiglio europeo di fine ottobre, cui potrebbe però partecipare il nuovo premier.
Con ogni possibilità, l’esecutivo impegnato negli “affari correnti” dovrà occuparsi anche della preparazione di molti decreti attuativi di leggi delega già approvate o in via di approvazione dal Parlamento, perlomeno quelle legate al Pnrr.
Il primo impegno del governo in uscita è proprio evitare il rischio di perdere i fondi europei, anche se il primo atto cui è chiamato è una direttiva che circoscriva gli ambiti per gli “affari correnti”, che dovrebbe arrivare già nel Consiglio dei ministri previsto per il tardo pomeriggio.
Nella stessa seduta potrebbe essere indicata, sebbene le interlocuzioni siano ancora in corso, anche la data delle prossime elezioni, tra fine settembre e inizio ottobre.
Il piano aiuti e la pandemia: emergenze da affrontare
Nel frattempo bisognerà riprendere il lavoro per mettere a punto il nuovo decreto “aiuti”, che dovrebbe valere attorno ai 10miliardi, da varare tra fine luglio e inizio agosto.
In parallelo potrebbero proseguire i confronti con le parti sociali, con l’obiettivo di individuare alcune misure per proteggere i salari.
L’agenda però è ancora da definire e non è certo si riesca a portare avanti la proposta sul salario minimo.
Una delle urgenze da affrontare, in base all’andamento della pandemia, potrebbe essere anche il Covid, con eventuali nuovi provvedimenti.
In manovra il premier aveva assicurato che sarebbe arrivato poi un nuovo taglio del cuneo; con ogni probabilità la stesura della legge di bilancio sarà lasciata al prossimo governo.
L’appuntamento con la Nadef
A settembre invece l’appuntamento con la Nadef, la nota di aggiornamento del DEF, che aggiornerà il quadro macro-economico ma senza dare indicazioni delle nuove politiche: il documento potrebbe non avere il quadro programmatico, ma solo quello tendenziale a legislazione vigente.
Il lavoro più intenso, che coinvolgerà tutti i ministeri, sarà però quello legato all’attuazione del Pnrr: per assicurarsi anche la prossima tranche da 19miliardi, andranno approvati i decreti attuativi della riforma della giustizia civile, penale e tributaria (se verrà chiusa in Parlamento), quelli che rivedono il codice degli appalti e, dopo il via libera grazie allo stralcio sulle norme dei taxi, anche quelli del decreto sulla concorrenza.