La Russa, dalla stima per Concia all’amicizia con Luxuria: “Io come Jessica Rabbit, sono il più aperto della destra”

La Russa chiarisce il suo intervento a difesa della deputata Paola Concia che avrebbe dovuto presiedere una commissione per l'affettività nelle scuole

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Schietto e deciso, il presidente del Senato Ignazio La Russa non è certo tipo da tergiversare, anzi, chiarisce le sue posizioni punto per punto: dal caso del passo indietro su Paola Concia, fino al busto di Mussolini che ha in casa.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il presidente del Senato non lascia spazio a troppe interpretazioni, partendo da quanto accaduto alla prima della Scala di Milano. Il grido “Viva l’Italia antifascista” ha reclamato più attenzione che lo spettacolo in sé, anche se, a detta di La Russa – presente quella sera – non lo avrebbe neanche sentito: “Io avrei detto viva l’Italia e basta, ma non ho problema alcuno se aggiungono antifascista. E altro che un po’ mi fa pensare e pure ridere. E’ bastata una frase gridata da un appassionato di ippica perché costui si tramutasse per la sinistra in una specie di eroe nazionale, alla Scurati, che sul fascismo vive grazie ai suoi libri. Ci riflettano, qualcosa non funziona“.

Certo è che che da quel grido è partito il coro dell’opposizione a suo sostegno. Un coro a cui La Russa parla con riluttanza: “Ma solo adesso si sono accorti che vengo dalla destra? Peraltro, da una destra dialogante. Io fui tra i primi a sostenere e lavorare alla svolta dal Msi ad An, mettendo da parte simboli e parole d’ordine che non avevano più nesso con un Paese che doveva pacificarsi. Sono in Parlamento dal 1992 e non accetto lezioni sul rispetto della Costituzione e amore della libertà” afferma al Corriere.

La Russa: il caso Concia e l’amicizia con Luxuria

Il presidente del Senato poi chiarisce il suo intervento a difesa della deputata Paola Concia che avrebbe dovuto presiedere una commissione su l’affettività nelle scuole. “Chi dice a sorpresa è perché non mi conosce. Io sono come Jessica Rabbit. E’ che mi disegnano così! Scherzi a parte: conosco da anni Paola e nei suoi confronti ho sempre avuto rispetto e amicizia. E intelligente e aperta. Mesi fa è anche venuta a trovarmi in Senato. Poi su questi temi io sono stato sempre il più aperto di tutti nella destra“.

Anna Paola Concia
Anna Paola Concia

Poi La Russa continua: “Trovo che l’onorevole Concia abbia subito attacchi del tutto ingiustificati“. Le sue parole fanno capolino su Vladimir Luxuria: “Ricordo che quando venne eletta era intimidita, non sapeva come sarebbe stata accolta. Io, che ero capogruppo di An, regalai una rosa a tutte le elette come benvenuto. Lei la gradì molto, soprattutto perché si ruppe il ghiaccio e ne nacque un bel rapporto“.

La Russa: “Io sempre dialogante”

La Russa: una vita da uomo di destra che si auto-definisce come Istituzione dialogante. “Sono un uomo che viene dalla destra e che diventa presidente del Senato, democraticamente eletto, addirittura con i voti di alcuni avversari politici. E questo non è tollerato. lo sono stato sempre dialogante, e infatti anche nelle conferenze dei capigruppo che presiedo, su tante questioni delicate decidiamo spessissimo con l’unanimità dei consensi“.

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Poi arriva la riflessione sul busto di Mussolini in casa. A suo dire, sarebbe una vecchia storia, un oggetto che attualmente si trova nella casa della sorella: “A casa mia avevo anche cimeli russi, della Cina di Mao… e quella ripresa televisiva era vecchia di anni e mai utilizzata prima. Ma non sono questi i motivi. È che forse non si sopporta che nel mio discorso di insediamento parlai della necessità di un superamento delle divisioni, di una pacificazione nazionale che metta veramente fine a un interminabile dopoguerra“.

La Russa: la riflessione sul tema del femminicidio

Tra i temi affrontati dal Corriere con il presidente La Russa, anche quello dei femminicidi. “Mi sono piaciute quelle piazze piene, meno il mescolare il tema della violenza alle donne con altri che c’entrano poco. Ma in ogni caso, io non credo che il problema si risolva con una contrapposizione uomini-donne. Siamo noi uomini che dobbiamo avere un ruolo attivo nel fermare, formare, non creare condizioni in cui altri uomini sbaglino” afferma al quotidiano.

L’iniziativa di Valditara non era sbagliata ma non è stata presentata nel migliore dei modi. “Non credo si possa delegare solo alla scuola un tema immenso. C’è la scuola – sottolinea il presidente del Senato – ma soprattutto la famiglia, una società attorno, i film, le serie, la musica, certi testi che circolano anche nei social che spaventano… Per questo dico che molto spetta agli uomini ma che non può diventare una guerra“.

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