Gli emendamenti scendono a 500, la copertura economica per le modifiche arriva a 400 milioni. Da sciogliere i nodi su Pos e Superbonus
La manovra arriva alla Camera: Forza Italia pressa sull’aumento delle pensioni, mentre ci sono da sciogliere ancora i nodi relativi al pagamento con i Pos e il Superbonus.
La discussione sul provvedimento economico entra nel vivo: dopo i tremila emendamenti depositati e poi scesi a 500, ecco che il nodo per la premier Meloni resta sempre quello di accontentare tutti i partiti con la somma di 400 milioni a disposizione. La pressione maggiore in questa fase arriva da Forza Italia che, dopo un vertice ad Arcore con Silvio Berlusconi, insiste soprattutto sulla propria misura bandiera: l’innalzamento delle pensioni minime.
App 18 e il passo indietro
Altro tema discusso, quello della cultura e i giovani. E’ lo stesso presidente della commissione Cultura Federico Mollicone a spiegare le prossime mosse: “L’emendamento verrà riformulato in modo da dare continuità alla Carta però con i cambiamenti che condivideremo con il ministero”. C’è lo scenario per cui il bonus venga sottoposto alla soglia Isee.
Pos e Superbonus
Per quanto riguarda il Pos, l’idea del governo è di attendere le indicazioni dell’Unione Europea, che dovrebbero arrivare questa settimana. Il commissario europeo, Paolo Gentiloni, torna, comunque a sottolineare, che a livello Ue c’è “un ampio invito ad incentivare i pagamenti elettronici e la fatturazione elettronica. Si tratta di un impegno già preso dal governo italiano relativamente al Pnrr”. Sul superbonus, invece, è previsto nelle prossime ore un vertice a Palazzo Chigi con i tecnici. I partiti di maggioranza sono in pressing per una riapertura dei termini per le Cilas (comunicazioni inizio lavoro) al 31 dicembre se non a 15 giorni dopo la pubblicazione della manovra, mentre sullo sblocco dei crediti la soluzione resterebbe quella legata agli F24.