Alessandro Giuli, ministro della Cultura, è stato incalzato nel corso del Question Time alla Camera sul caso dei presunti finanziamenti erogati dal suo ministero a favore di Francis Kaufmann, il 46enne californiano accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili, per le produzione del film “Stelle della notte“, mai realizzato. Il ministro ha sostenuto di non avere contezza di “rapporti diretti tra il presunto regista e la Direzione generale competente“.
Inoltre, Giuli ha sostenuto che per quanto riguarda il caso specifico dell’accesso al beneficio del Tax Credit, si tratterebbe del credito di imposta per attrarre investimenti stranieri in Italia. Si parla quindi di un’agevolazione specifica per consentire lo svolgimento nel nostro Paese di attività connesse alla realizzazione di opere internazionali da parte di un produttore esecutivo italiano, che in questo caso specifico sarebbe Coevolution Srl.
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Il titolare della Cultura ha poi ricordato che sono in corso indagini da parte della Magistratura, sia contabile sia penale, con cui il suo ministero sta collaborando al massimo delle sue possibilità. “Lo dimostra il fatto che ho personalmente accompagnato il personale della Polizia Giudiziaria nella sede della Direzione generale cinema, accertandomi della trasmissione dei documenti richiesti“, ha spiegato l’ex direttore del MAXXI. Giuli ha poi concluso il suo intervento, sostenendo che sia “necessario e doveroso” che le risorse disponibili vengano erogate in modo trasparente e al fine di “premiare solo comportamenti virtuosi“.
Giuli e il caso dei 863mila euro dal Mic a Kaufmann
Le indagini a cui ha fatto riferimento Giuli fanno riferimento a un presunto contributo di circa 863mila euro rilasciato dal Ministero della Cultura a Kaufmann. Si tratterebbe di fondi relativi al Tax Credit erogati nel 2020 dalla Direzione cinema e audiovisivo con il proposito di permettere ad una produzione maltese, la Tintagel Film Llc, di realizzare il film “Stelle della notte“. Il lungometraggio avrebbe dovuto essere diretto da Rexal Ford, il falso nome utilizzato da Kaufmann, e co-prodotto da un italiano.
Kaufmann avrebbe presentato al ministero un progetto definito del film accompagnato da una revisione dei costi sostenuti e una richiesta di finanziamento. Inoltre, l‘indagato si sarebbe fatto accompagnate da un co-produttore italiano, ovvero la Coevolutions con sede a Roma, come riporta Open. Il ministero avrebbe quindi concesso il Tax Credit che sarebbe stato effettivamente utilizzato perché risulta una cessione del credito in banca.
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