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Ius Scholae, Tajani rilancia: “Convincerò gli alleati”, ma la Lega si serra

Rispondendo alle parole di Giorgia Meloni, Tajani ha chiarito che dal suo punto di vita una riforma della cittadinanza è già presente nel programma del governo. Il vicepremier ha fatto riferimento al punto sei dell'agenda dell'esecutivo, che parla di "integrazione eco e sociale degli immigrati regolari", in cui potrebbe quindi rientrare la proposta dello Ius Scholae

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Antonio Tajani non molla sul tema dello Ius Scholae e rinforza la polemica dicendosi pronto a riprendere in mano il tema nel prossimo autunno, quando il Parlamento avrà sbrigato la riforma della Giustizia e il governo sarà pronto a dedicare il tempo che merita alla discussione sulla cittadinanza. Così come la scorsa estate, Forza Italia riprende in mano un tema che rischia di spaccare la maggioranza, in quanto non presente nel programma di governo e fortemente osteggiato dalla Lega.

I due vicepremier, quindi, sono nuovamente ai ferri corti e per ora il premier resta sulle sue, se non per qualche piccola stoccata. Venerdì sera, ospite al Forum in Masseria di Bruno Vespa, Giorgia Meloni non ha citato direttamente il tema della cittadinanza ma ha invito gli alleati a evitare di toccare argomenti non presenti nell’agenda del centrodestra, proprio per evitare di darsi lazappa sui piedi“.

Il leader azzurro, però, non intende mollare il colpo, soprattutto di fronte al niet convinto del partito di Matteo Salvini. Tajani, anch’esso ospite di Bruno Vespa, ha sostenuto che non vi sarà alcunamarcia indietro” da parte sua, ma solo la convinzione di voler portare al voto una questione che, se lasciata alle opposizioni, potrebbe divenire un problema ben più grande da gestire.

Dalla Lega, intanto, non giungono spiragli di speranza. Una nota del partito di Matteo Salvini ha infatti nuovamente invitato Tajani ad “archiviare ogni polemica sulla riforma della cittadinanza“, in quanto questa sarebbe destinata a “non passare mai“, essendo esterna al programma del centrodestra ed essendo anche stata bocciata dal referendum proposto dallo stesso centrosinistra.

Tajani: “La nostra proposta non è affatto lassista”

Innanzitutto, il vicepremier forzista ha voluto sottolineare che la proposta dello Ius Scholae viene spesso citata erroneamente. “Noi non vogliamo essere lassisti“, ha tuonato, spiegando che la proposta di FI prevede che i giovani nati all’estero possano richiedere la cittadinanza a 17 anni, ovvero un anno prima della maggiore età, nel caso in cui abbiano frequentato 10 anni di scuola in Italia con profitto e in maniera consecutiva.

Vogliamo che chi prenda cittadinanza conosca la lingua italiana, la storia italiana, la geografia italiana, ha continuato Tajani, chiarendo che tale proposta dovrebbe aggradare il centrodestra perché rende la cittadinanza più difficile da reperire, al contrario della proposta del centrosinistra. Secondo il ministro degli Esteri, infatti, il modo più saggio per affrontare la questione è prenderla direttamente nelle proprie mani, evitando quindi che le opposizioni possano farne un loro appannaggio.

Tajani: “La riforma della Giustizia è presente nel programma del governo”

Rispondendo alle parole di Giorgia Meloni, Tajani ha chiarito che dal suo punto di vita una riforma della cittadinanza è già presente nel programma del governo. Il vicepremier ha fatto riferimento al punto sei dell’agenda dell’esecutivo, che parla di “integrazione eco e sociale degli immigrati regolari“, in cui potrebbe quindi rientrare la proposta dello Ius Scholae.

In ogni caso, il ministro ha ribadito che al momento tale proposta non è una priorità del governo e per questo deve essere posticipata almeno all’autunno, così da lasciare spazio agli altri lavori del Parlamento, tra cui la riforma della separazione delle carriere dei magistrati, che si avvia al secondo round di votazioni alla Camera e al Senato.

Lungi da me mettere in difficoltà il governo, ha poi chiarito, spiegando che il suo obiettivo è stato sempre quello di proseguire l’opera di Silvio Berlusconi, che è considerato il fautore stesso del centrodestra. Alla domanda se il suo obiettivo sia quello di far votare la proposta alle opposizioni, come inizialmente dichiarato, Tajani ha sostenuto che in realtà la prospettiva sarebbe quella di farlo accettare al centrodestra, “entrando nel merito” della riforma.

Il ministro ha quindi portato l’esempio dell’Impero romano, sottolineando che i grandi imperatori spesso non erano romani. “Voglio cercare di dire che non è il colore della pelle che ti fa italiano o dove sono originari i tuoi  antenati“, ha spiegato, ricordando che vi sono molti stranieri presenti sul nostro territori che condividono con l’Italia la fede cattolica. Alla luce di ciò non si correrebbe il rischio di un’islamizzazione delle nostre scuole o della nostra cultura, come invece temuto dalla Lega.

Sulle critiche che arrivano dalle opposizioni sulle tempistiche della riforma, poi, Tajani è stato molto duro: “I tempi li decidiamo noi e non la sinistra“. In ogni caso, il leader di Forza Italia ha chiarito che il suo non è considerabile un tentativo di are marcia indietro ma solo una “scelta di responsabilità” nei confronti del Parlamento e della riforma stessa.

Ora non resta che attendere l’autunno per comprendere le reali intenzioni di Forza Italia e soprattutto per capire quale sarà la decisione delle altre forze di centrodestra sulla questione.

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