Italicus, Mattarella a 50 anni dalla strage: “Emerge la matrice neofascista”

Il Capo dello Stato ha riconosciuto che l'ordigno sul treno Italicus rientra nella scia degli attentati stragisti dell'estrema destra italiana

Redazione
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A pochi giorni dall’anniversario della strage di Bologna, in cui il governo si è scontrato con i famigliari delle vittime sul delicato tema delle responsabilità dell’attentato, una nuova commemorazione potrebbe riaprire gli scontri. Il 4 agosto 1974 un ordigno ha causato 12 vittime e 48 feriti sul treno Italicus partito da Roma e diretto a Monaco, all’altezza di San Benedetto Val di Sambro, sull’Appennino bolognese. Un attentato che venne rivendicato da Ordine Nero ma che ancora oggi non ha responsabili.

Una ferita ancora aperta nel fragile corpo della nostra Nazione, così come negli animi dei famigliari delle vittime che aspettano giustizia da cinque decenni, ancora speranzosi che il Paese riesca a punire coloro che furono responsabili. “Nel giorno dell’anniversario rinnoviamo i sentimenti di vicinanza e condivisione della Repubblica ai familiari delle vittime e ai tanti feriti” ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che non ha evitato di riconoscere le sentenze della Corte di Cassazione e della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2.

Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista” ha infatti dichiarato il Capo dello Stato, sottolineando che questa certezza è tale “pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili“.

Mattarella: “Il Paese unito respinse attacco a convivenza

Sergio Mattarella ha voluto ricordare come la “strategia terroristica che cinquant’anni fa mirava a destabilizzare la Repubblica” utilizzò il treno Italicus per “seminare morte e dolore“, colpendo un convoglio carico di lavoratori e turisti, molti dei quali “tornavano a lavoro“. Il Presidente della Repubblica ha poi voluto ricordare le 11 vittime civili e in particolare “la dodicesima vittima, il ferroviere Silver Sirotti, medaglia d’oro al valor civile per il suo eroismo“.

Il Capo dello Stato ha infatti voluto commemorare il suo sacrificio: “Perse la vita salvandone molte altre. La sua generosità, unita a un grande coraggio, costituisce una testimonianza imperitura di quei valori umanità e solidarietà, che gli assassini e i loro complici volevano sradicare“. Il fratello di Silver Sirotti lo scorso 9 maggio, in occasione della Giornata in memoria delle vittime del terrorismo a Palazzo Madama, aveva lanciato un appello affinché venisse sollevato il segreto di Stato sulle indagini, per permettere alla giustizia di fare il suo corso.

Mattarella ha poi voluto sottolineare come “quell’attacco alla convivenza civile fu superato grazie alla forza e alla coesione dell’unità della comunità nazionale, fondata sui principi della nostra Costituzione“. Un appello, quindi, a non perdere questi principi e valori affinché il Paese non si sgretoli sotto le forze disgregatrici che ancora oggi operano.

La Russa: “Strage Italicus, attentato di matrice neofascista

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha voluto ricordare “con profonda commozione” la “terribile” strage dell’Italicus, definendola “un’attentato di matrice neofascista, come stabilito dalla Corte di Cassazione“. La Russa si è stretto intorno al dolore delle famiglie delle vittime ai sopravvissuti per “una ferita che rimane ancora aperta“. Il presidente non è l’unico ad aver espresso il suo cordoglio nel giorno del cinquantesimo anniversario della strage.

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa

Lorenzo Fontana, presidente della Camera, ha definito la strage “un vile atto terroristico che ha insanguinato la storia del Paese“, sottolineando anche lui la matrice neofascista dell’attentato. “Mai potremo dimenticare quei fatti, chi morì a seguito dell’esplosione, i feriti e mai scorderemo il gesto eroico del forlivese Silver Sirotti, che sacrificò la sua vita per soccorrere i passeggeri” ha dichiarato Fontana, rinnovando la propria vicinanza ai famigliari delle vittime. Il presidente ha poi evidenziato che “onorare la memoria delle vittime significa tenere accesi i fari del ricordo e continuare a percorrere con determinazione la strada della verità e della giustizia“.

Il presidente della Camera Lorenzo Fontana
Il presidente della Camera Lorenzo Fontana

Si è unito al coro di vicinanza e commemorazione anche Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato, che ha voluto sottolineare come “il ricordo sia un elemento essenziale per delineare i profili dell’identità della nostra comunità nazionale, fondata sui valori che gli assassini volevano scardinare“, per poi rinnovare la sua vicinanza a tutti coloro che furono colpiti da vicino dalla strage dell’Italicus.

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