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Iran, Fontana accoglie richiesta opposizioni: Tajani domani riferirà in Parlamento

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha inoltre annullato tutti i suoi impegni odierni, dando disponibilità a riferire in Parlamento già oggi pomeriggio come richiesto dalle opposizioni. Il titolare della Farnesina aveva poi criticato le modalità del centrosinistra, sostenendo che questo si sarebbe ricordato del proprio ruolo troppo tardi, ovvero a molte ore di distanza dall'attacco

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C’era stata una avvisaglia. Gli Usa avevano ridotto le loro rappresentanze diplomatiche, ma io non  pensavo che l’attacco sarebbe avvenuto così presto“, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è stato colto alla sprovvista dalla dura offensiva che nella notte Israele ha messo in campo contro le infrastrutture nucleari iraniane. Un attacco improvviso, su cui da settimane si discuteva pur senza certezze.

A seguito delle accuse e delle critiche delle opposizioni, che si sono unite per chiedere che il titolare della Farnesina riferisca in Parlamento, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha acquisito la disponibilità a riferire in Commissione del Ministro Tajani domani mattina, sabato 14 giugno. Lo conferma una nota, secondo cui il presidente avrebbe contattato anche il premier Meloni e il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Sono fortemente preoccupato per la situazione ed è ovviamente prioritario che il Parlamento sia informato“, ha dichiarato Fontana, sottolineando di star seguendo attentamente la situazione in Medio Oriente. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha inoltre annullato tutti i suoi impegni odierni, dando disponibilità a riferire in Parlamento già oggi pomeriggio come richiesto dalle opposizioni. Il titolare della Farnesina aveva poi criticato le modalità del centrosinistra, sostenendo che questo si sarebbe ricordato del proprio ruolo troppo tardi, ovvero a molte ore di distanza dall’attacco.

Un appunto che la segretaria del Pd, Elly Schlein, non ha accolto con favore, come dimostrano le sue parole: “Veramente è lui che fino a ieri diceva che non c’erano segnali di attacchi imminenti, quindi mi pare che quello che si deve svegliare sia lui“.

I pericoli dell’escalation per l’Italia

Ora resta da capire in che modo affrontare la situazione, per evitare che in Medio Oriente si verifichi un’escalation del conflitto senza precedenti. La Farnesina ha annunciato una riunione di emergenza con gli ambasciatori dell’area interessata. Il dossier sul tavolo sarà ovviamente quello riguardante le tensioni tra Iran e Israele, con l’obiettivo di comprendere se una mediazione sia possibile.

Il titolare della Farnesina ha infatti ricordato la presenza di navi italiane nel Mar Rosso. Queste potrebbero ovviamente risentire delle tensioni esistenti, tanto da rendere sempre più necessario un intervento che riporti alla diplomazia. “Invitiamo tutti al dialogo – ha sostenuto Tajani – perché un peggioramento della crisi militare non fa bene a nessuno“. Il ministro degli Esteri ha ricordato l’importanza della diplomazia, sottolineando che l’Italia è al lavoro affinché si eviti un disastro “peggiore di quello a Gaza“.

Il pericolo, infatti, è che il conflitto in Medio Oriente si allarghi senza freni e generi una tensione internazionale ancora più grave di quella odierna. “C’è una situazione di grandissima tensione preoccupante“, ha confermato Tajani, prima di invitare tutte le parti in questione a “tornare al dialogo e al prevalere della diplomazia“.

Tajani: “Non ci sono italiani feriti né in Iran né in Israele”

Fondamentale anche il benessere dei circa 20mila italiani che si trovano nel territorio e potrebbero risentire del fuoco incrociato tra le due Nazioni. Antonio Tajani, tramite un post sui suoi canali social, ha annunciato alla popolazione di essersi già messo in contatto con Paola Amedei, ambasciatrice italiana a Teheran. Ovviamente per il momento sono sconsigliati i viaggi non necessari nella regione, per evitare che nuovi concittadini si trovino in condizioni di pericolo.

Gli italiani in Iran sono stati immediatamente contattati dall’ambasciata per chiarire come salvaguardare la propria sicurezza e al contempo comprendere se vi siano necessità particolari su cui l’Italia dovrà agire. “La situazione è sotto controllo per i  nostri connazionali”, ha già rassicurato il ministro degli Esteri ai microfoni del Tg1, per poi aggiungere che ad oggi non vi sono rischi neanche sul fronte del nucleare. “Ho sentito Rafael Grossi e mi ha confermato che per il momento la situazione non è preoccupante“, ha sostenuto il vicepremier, facendo riferimento ad un colloquio telefonico con il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).

Il ministro ha confermato che non vi sono feriti o vittime italiane né in Iran né in Israele, per poi aggiungere però che alcune delle esplosioni si sono verificate nelle vicinanze della residenza dell’ambasciatrice italiana in Iran. “La situazione è di grande tensione“, ha continuato il leader di Forza Italia, per poi specificare che al momento in Iran è in vigore una sorta di coprifuoco che, se rispettato, dovrebbe garantire la sicurezza ai nostri concittadini.

Il titolare della Farnesina ha quindi deciso di convocare gli ambasciatori italiani nei paesi della regione, in Russia e negli Stati Uniti. Nel corso della riunione si sono collegati con il ministro della Farnesina i rappresentanti italiani in Iran, Israele, Iraq, Oman, Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi  Uniti, Qatar, Egitto, Libano, Siria, Bahrein, Kuwait, oltre ai vertici dell’Aiea, di Stati Uniti e Russia.

Ai microfoni del TG5, il titolare della Farnesina ha poi rivolto un nuovo appello alla pace e alla ripresa del dialogo, lanciando un avvertimento importante alla popolazione occidentale. “Azioni e reazioni sono pericolose, la situazione nell’area rischia di esplodere“, ha ammonito, ricordando che ogni piccolo passo nella direzione sbagliata può portare a conseguenza catastrofiche a livello internazionale.

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