L’attacco di Israele nei confronti dell’Iran preoccupa l’opinione pubblica internazionale che ora, come avvenuto per l’attacco sferrato nel 2024, teme che il conflitto mediorientale possa espandersi e assumere forme ancora più pericolose. L’obiettivo comunque, dunque, è quello di evitare che l’attacco di questa notte si trasformi nella miccia che provocherà l’esplosione di una guerra che potrebbe modificare gli assetti internazionali, dando inizio ad un nuovo periodo di crisi sociale, economica e politica.
In Italia, dopo la riunione straordinaria convocata alla Farnesina dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel pomeriggio è attesa una riunione in videoconferenza con i ministri maggiormente coinvolti e con i vertici dell’intelligence nazionale, convocata dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Ci attendiamo anche un attacco missilistico da parte dell’Iran. Bisogna vedere se interverranno anche Hezbollah e ciò che rimane di Hamas in supporto a questo attacco dell’Iran“, ha spiegato questa mattina Guido Crosetto, ministro della Difesa, chiarendo che al momento non è possibile prevedere quali saranno gli sviluppi di questa vicenda.
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L’esecutivo italiano è dunque al lavoro sia per comprendere quali possano essere gli scenari di questo possibile nuovo conflitto sia per tenere al sicuro i cittadini italiani che ad oggi si trovano nelle zone interessate dall’attacco. La Farnesina ha già chiarito che per ora non ci sono feriti o vittime tra i nostri concittadini, eppure l’allerta resta massima anche in relazione alle truppe italiane dell’Unifil presenti sulla Blue Line, che separa Israele dal Libano.
Schlein: “Il governo deve favorire la de-escalation in Iran”
Gli sforzi finora compiuti, però, non hanno soddisfatto le opposizioni, che questa mattina sono insorte in massa per chiedere spiegazioni o per criticare duramente quanto finora svolto dal governo Meloni. Tra i primi ad esprimersi c’è Nicola Fratoianni, di Avs, che ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché “il governo israeliano venga fermato e si eviti un’ulteriore escalation“. Inoltre, Avs ha evidenziato la necessità di un’iniziativa diplomatica anche da parte del governo italiano.
Angelo Bonelli, altro volto di Alleanza Verdi e Sinistra, ha richiesto un’informativa urgente in Parlamento per Antonio Tajani, in quando la nuova escalation avrebbe fatto sorgere degli “interrogativi inquietanti” sull’esito del conflitto mediorientale. “Di fronte ai nostri figli non vogliamo essere giudicati responsabili e considerati come quelli che non hanno fatto nulla per impedire la guerra“, ha tuonato Bonelli, rivendicando una posizione contraria all’investimento del 5% del Pil italiano per il riarmo.
“Chiediamo al Governo di attivarsi con urgenza in tutte le sedi multilaterali per favorire la de-escalation“, ha invece dichiarato Elly Schlein, segretaria del Pd, sottolineando che il proposito del governo italiano deve essere quello di far riprendere gli sforzi diplomatici e scongiurare un allargamento della guerra dalle conseguenze incalcolabili. “Qualcuno ha intenzione di fermare il criminale Netanyahu o vogliamo lasciare a lui la decisione di farci trascinare tutti in un conflitto dagli effetti devastanti e imprevedibili senza neppure battere ciglia?“, ha invece tuonato Giuseppe Conte, leader del M5S, criticando l’azione italiana legata all'”afonia della nostra premier“.
Parole durissime, che hanno attirato l’attenzione del ministro degli Esteri, che ha risposto alle accuse sostenendo che l’unica azione tardiva sarebbe quella delle opposizioni. “Avrei preferito una telefonata per avere notizie magari questa notte quando c’è stato l’attacco“, ha sostenuto il titolare della Farnesina, aggiungendo poi di essere pronto in qualunque momento ad andare in Aula per riferire su quanto accaduto. Il vicepremier leghista, Matteo Salvini, ha invece rivolto un appello agli Usa di Donald Trump affinché intervengano per sedare la situazione “preoccupante“.
I piani internazionali per fermare le tensioni in Iran
L’Italia ovviamente non è l’unico Paese che si sta mobilitando per chiarire il quadro di quanto sta accadendo in Iran. In Francia, il governo ha invitato “tutte le parti a esercitare moderazione” alla luce degli attacchi, mentre la Gran Bretagna ha dichiarato di non essere coinvolta negli attacchi e di non avere intenzione di proteggere lo Stato ebraico in caso di ritorsione di Teheran. “Chiaramente, la situazione potrebbe cambiare nel corso della giornata“, ha però aggiunto Larisa Brown, giornalista del Times, citando “fonti della difesa britannica“.
La Turchia di Erdogan ha chiesto ad Israele di porre fine agli attacchi contro i siti nucleari iraniani, sottolineando come l’attacco di questa notte abbia sia violato il diritto internazionale che provocato una “destabilizzazione strategica nella Regione“. Il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha lanciato un appello ad entrambe le parti affinché l’escalation non si verifichi e la presidente della commissione Ue, Ursula Von der Leyen, ha definito “allarmanti” gli ultimi eventi per poi ricordare che l'”Europa esorta tutte le parti a dare prova della massima moderazione, alla ricerca di una soluzione diplomatica che ora è più urgente che mai“.
Donald Trump, presidente Usa, ha invece deciso di chiedere all’Iran di arrendersi, anche in vista degli interessi statunitensi sul nucleare iraniano, affinché lo sterminio si concluda. “La situazione non potrà che peggiorare“, ha dichiarato, prima di ricordare che c’è ancora tempo per risolvere la situazione. “L’Iran deve raggiungere un accordo, prima che non rimanga nulla“. Trump ha poi ricordato come abbia dato a Teheran la possibilità di formulare un accordo, che però non è stato accettato.
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