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Crisi Iran-Israele, Meloni sente Trump, Merz e von der Leyen

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E’ giro di telefonate per il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che si sta muovendo per cercare di fare il punto della situazione sugli equilibri geopolitici e per cercare di reperire più informazioni possibili dai vari leader in merito allo scoppio di quella che viene considerata una guerra dai due attori principali, Israele e Iran.

Secondo quanto si apprende, la premier avrebbe quindi avuto una serie di colloqui telefonici con i principali leader internazionali come il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Contatti diretti con i leader che, come viene spiegato, sarebbero propedeutici alle telefonate che si terranno nel pomeriggio con i principali attori regionali mediorientale e che si inseriscono nell’ambito dell’intensa attività diplomatica in corso per coordinare la risposta della comunità internazionale alla crisi.

Lo scoppio degli attacchi israeliani contro le basi nucleari iraniana ha sconvolto l’ordine geopolitico internazionale, suscitando preoccupazione da ogni Paese che possa avere voce in capitolo. Un appello congiunto a evitare ogni “ulteriore escalation“, ad esempio, è stato lanciato dal primo ministro britannico Keir Starmer, dal cancelliere tedesco Merz e dal presidente francese Emmanuel Macron dopo una consultazione telefonica a tre. A riferirlo è il Downing Street, precisando che “i tre leader hanno discusso delle gravi preoccupazioni che da tempo gravano sul programma nucleare iraniano, sollecitando tutte le parti a trattenersi da ogni ulteriore escalation che potrebbe destabilizzare ulteriormente la regione” mediorientale.

Cosa sta succedendo in Iran

Il tutto ha avuto inizio con l’innesco di un attacco da parte di Israele nei confronti degli impianti di arricchimento dell’uranio iraniani. La scelta di iniziare l’attacco è nata proprio poche ore dopo che il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva rassicurato che l’offensiva annunciata da Israele sull’Iran fosse “una possibilità ma non imminente“. Ancora una volta, sembra non si possa parlare di Iran e Israele senza dover incorniciare la vicenda del caso in un contesto ad alta tensione e che ora torna bruscamente a salire e perdurare per vari giorni.

Il Ministro della Difesa, Israel Katz, ha dichiarato con effetto immediato “uno stato di emergenza speciale su tutto il territorio dello Stato di Israele in seguito all’attacco preventivo condotto da Israele contro l’Iran”, mentre il leader Khamenei ha annunciato “dure punizioni”. Tra le vittime colpite, figurerebbe il capo delle Guardie della rivoluzione, il capo delle forze armate e scienziati del programma per l’arricchimento dell’uranio. Il commento a stretto giuro del presidente a stelle e strisce: “Teheran può fermare il massacro firmando l’accordo” su cui si stavano svolgendo i negoziati in Omar e che proprio questa domenica avrebbero visto discutere il sesto round.

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