Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina sembra compiere ogni giorno passi in avanti, nonostante le molteplici criticità che circondano il progetto e che non convincono esperti e normali cittadini. L’ultima novità è contenuta nel decreto legge “Infrastrutture“, un insieme di articoli che spaziano dalle concessioni autostradali ai processi penali, passando anche per provvedimenti in materia di sport. Il decreto è stato approvato alla Camera con 169 voti favorevoli e 101 contrari ad un giorno di distanza da quando il governo aveva posto e ottenuto la fiducia.
Un iter piuttosto veloce che deve rispettare tempi strettissimi: il decreto, infatti, deve essere convertito in legge entro il 28 agosto. Non sono mancate ovviamente le critiche delle opposizioni, che hanno duramente contestato le decisioni prese per quanto riguarda il Ponte e la mancanza di interventi per risolvere la crisi idrica in Sicilia. Nello specifico le critiche hanno riguardato la possibilità che il progetto del Ponte non debba essere presentato per intero, ma per fasi, aumentando quindi i rischi di lasciare il progetto incompleto.
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Durissime le parole di Angelo Bonelli di Avs che ha ricordato come circa due milioni di cittadini siciliani, su un totale di 5 milioni, stiano subendo razionamenti dell’acqua, ponendo in luce una sorta di paradosso: “La Sicilia è una Regione dotata di invasi, ma priva delle risorse per i collaudi e la messa in sicurezza. Fatto ancora più grave e sconcertante se si considera che il ministro Musumeci, membro di questo governo, è stato governato per cinque anni, ma si è visto bocciare 31 progetto su 31“.
La gioia della Lega per l’approvazione
“Le disposizioni di questo decreto-legge sono cruciali” ha dichiarato il deputato Graziano Pizzimenti, relatore del Dl Infrastrutture, sostenendo che grazie a questa approvazione saranno “sbloccate opere indispensabili e attese da anni“, come la realizzazione dell’A22, la Brennero-Modena, i 150 milioni per il sistema idrico Peschiera, i 393 milioni per il collegamento autostradale Cisterna-Valmone e molti altri.
Pizzimenti ha quindi parlato di “opere strategiche importanti che vanno ad aggiungersi al Ponte sullo Stretto che risponde alle esigenze di potenziare i collegamenti di trasporto interni e completa il corridoio scandinavo mediterraneo, con notevoli ricadute occupazioni e competitività europea“.
Dl Infrastrutture, le novità sul Ponte sullo Stretto
Il focus del decreto legge riguarda il Ponte sullo Stretto di Messina, il cui progetto ha subito modifiche per quanto riguarda le modalità di approvazione. Tale progetto, infatti, non dovrà essere presentato per intero entro fine mese ma sarà approvato “per fasi costruttive“, ovvero pezzo dopo pezzo. Una modifica che era stata già ipotizzata in passato e duramente criticata, poiché aumentava le possibilità di lasciare il progetto incompiuto. Infatti, per Giuseppe Busia, presidente dell’Anac, “Oggi serve approvare il progetto esecutivo in modo unitario, senza spezzettarlo in fasi esecutive e naturalmente senza avviare i lavori prima di avere un quadro complessivo dell’opera“.
Secondo Busia, inoltre, un progetto a fasi potrebbe provocare l’aumento dei costi del progetto e parte di essi potrebbero dover essere coperti dal pubblico. Di opinione contraria è l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che ha definito quello di ieri “un voto importante su norme che danno ulteriore certezza su tempi, costi e procedure“. Già in passato l’ad aveva sostenuto che “non ci sono dubbi sulla certezza delle fasi costruttive del Ponte sullo Stretto, né indeterminatezza sui costi. Non c’è un rischio di incompiuta, il progetto è assolutamente fattibile ed è stato aggiornato nelle modalità previste per legge“.
Gli altri interventi contenuti nel dl Infrastrutture
All’interno del decreto legge sono presenti misure che riguardano la creazione di commissari straordinari che gestiscano le varie emergenze che il Paese potrebbe trovarsi ad affrontare. In particolare, è prevista la creazione di un Osservatorio che riceverà uno stanziamento di 500mila euro annui a partire dal 2025. Nel decreto sono poi rivisti i tempi e le modalità per le richieste di trattazione orale del ricorso nel processo penale, così come l’abolizione del vincolo sportivo degli atleti dal primo luglio 2024 fino al primo luglio 2025.
I restanti articoli riguardano una serie di mini interventi che spaziano negli ambiti più disparati: 750 mila euro per la Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, 500mila euro per la Fondazione Teatri di Piacenza, 7milioni per realizzare il polo di alta formazione coreutica della fondazione “Accademia d’arti e mestieri dello spettacolo Teatro della Scala“, 70milioni di euro in tre anni al Polo Universitario di Ingegneria presso il Parco scientifico tecnologico di Genova Erzelli e molti altri.
Nel decreto, però, non ha trovato spazio il cosiddetto “Salva-Milano“, ovvero la riforma sulle autorizzazioni edilizie per il capoluogo lombardo, già esclusa dal decreto “Salva-Casa“. La Lega, però, non sembra volersi arrendere e quindi si apre la possibilità che la riforma trovi spazio in un decreto ad-hoc.
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