“Ora vediamo se il Consiglio dei ministri finalmente dirà “chi sbaglia paga“, invece che mettere in risalto la difesa corporativa”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nell’intervista a Il Giornale commenta la decisione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di dare il via un’azione disciplinare nei confronti dei due pm della procura di Firenze che stanno indagando sulla Fondazione Open.
“Come è tutti sanno siamo su 2 aree politiche diversi – aggiunge Renzi – ma su questo fatto ha avviato un’ispezione e se ho ben capito ha chiesto di aprire un’azione disciplinare sulla base di fatti specifici”
Facendo riferimento a Nordio, “su queste cose non va a simpatia ma segue le ispezioni. E ormai la vicenda non riguarda più – spiega Renzi – l’accusa del processo Open (ridicola fin dall’inizio e smontata nelle sedi istituzionali): qui il fulcro è, un pubblico ministero può violare la legge? E nel caso in cui la calpesti, bisogna capire se lo fa per errore o con uno scopo ben preciso”.
“Il problema – continua il leader di Italia Viva – non è se noi non abbiamo ripsettato la legge, il problema è se la legge l’hanno violata quelli che stanno indagando su di noi. Non è giusta una giustizia in cui un pm non rispetta la legge. Punto.
Questo un cittadino della strada lo capisce bene. Come pure capisce – spiega il direttore del Riformista – che qualcosa non va quando l’ufficio di una procura si incaponisce contro un politico, e tutta la sua famiglia, indagando per anni con una spesa assurda, ma poi si ‘”dimentichino”, nonostante il Comune abbia esposto denuncia, di liberare un hotel, nel cuore di Firenze, occupato illegalmente, dove accade di tutto, dai tentati omicidi fino ai rapimenti di una bambina di 5 anni”.
In riferimento alle polemiche con l’Associazione nazionale dei magistrati, “non mi aspetto “solidarietà” – evidenzia l’ex premier – dall’Anm, ma sarebbe da augurarsi che la solidarietà arrivasse ai giudici della Cassazione che hanno smontato l’indagine di Nastasi e Turco, i due pm dell’inchiesta Open”.