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Il Difforme > Politica > Giustizia: il governo spinge per la separazione delle carriere
Politica

Giustizia: il governo spinge per la separazione delle carriere

Matteo Salvini è convinto che "pochi magistrati non ci fermeranno". Ma il ministro della giustizia Carlo Nordio divide la maggioranza

Redazione 15 Luglio 2023 22:23
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5 Min di lettura
il difforme nordio salvini
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Un data precisa non c’è, ma – secondo fonti di governo – i tempi per varare il disegno di legge (chiaro semplice e non costituzionale, spiegano) per la separazione delle carriere non sembrano essere lunghissimi.

Separazione carriere: “Modo per innalzare ruolo giudicante”

“Assolutamente nulla contro i magistrati, ma è un modo per ottenere un procedimento giusto e per innalzare il ruolo giudicante, affinché possa davvero essere super partes“, ribadisce il vicepremier e ministro degli esteri (nonché neo eletto segretario di Forza Italia), Antonio Tajani. Del resto due idee rilanciate dalla premier Giorgia Meloni nei giorni scorsi, e ritenute giuste anche dalla maggioranza e dall’esecutivo.

Pareri discordante ruotano attorno l’idea del ministro della Giustizia Carlo Nordio di riesaminare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. La presidenza del consiglio ha chiarito giovedì la sua posizione con il sottosegretario Alfredo Mantovano: “Rivedere il reato di concorso esterno in associazione mafiosa è un tema che può attendere“. Ai piani alti del governo si sottolinea che non è un obiettivo del programma di governo e la polemica nasce da considerazioni a dir poco “inutili, a maggior ragione in concomitanza con l’anniversario dell’uccisione di Paolo Borsellino del 19 luglio”.

tajani meloni
Tajani e Meloni d’accordo su idea di Nordio sulla separazione delle carriere

Mentre il partito di Tajani appoggia totalmente le idee del ministro Nordio, non tutti la pensano alla stesso stesso modo in Fratelli d’Italia, stesso partito del ministro della giustizia. Guido Crosetto, ministro della difesa, è solidale con Nordio, “perché si trova stretto nella morsa tra chi vuole mantenere il potere di utilizzare la ‘giustizia’ come uno strumento di lotta politica – sottolinea il ministro – e chi ha paura di sfidare l’ingiustizia facendo una scelta giusta, perché teme ‘ritorsioni‘”.

Parole che hanno spinto Enrico Costa di Azione, a scrivere un bel tweet provocatorio: “Il partito della Meloni segue Nordio o lo frena in base a cosa convenga di più. Ora impazzano i casi Santanchè e Delmastro? Diamo spazio a Nordio. Torna il cielo sereno con Anm? Stoppiamolo. Anche questo è strumentalizzare la Giustizia“.

Giustizia: l’opposizione attacca

L’opposizione sferra nuovi attacchi. Con Elly Schlein che non perde l’occasione: “Risparmiateci il 19 luglio, le vostre parole senza senso, se seguono poi fatti che dimostrano il contrario“. Per il Movimento 5 Stelle, sul tema giustizia il governo “ha superato ogni limite di decenza“.

Matteo Renzi
Renzi: “La vera separazione delle carriere che serve è tra giudici bravi e giudici incompetenti”

Mentre per il leader di Italia Viva Matteo Renzi: “La vera separazione delle carriere che serve è tra giudici bravi e giudici incompetenti. Lotterò per questo, sfidando il Governo ad andare avanti. Vedremo se fanno sul serio.

“Nella riforma della giustizia non devono esserci tabù: come per lo sciopero ferroviario non puoi bloccare un Paese, così non possono essere pochi magistrati a bloccare una riforma“, afferma intanto Salvini, ribadendo che bisogna intervenire “in fretta” e “senza escludere nessuno: una giustizia più veloce serve anche ai magistrati”.

La prima parte della riforma è congelata al Quirinale, attendendo che Sergio Mattarella autorizzi l’arrivo del disegno di legge alle Camere, uscito dal Consiglio dei ministri il 15 giugno. In quel provvedimento c’è l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio.

Giustizia: “Nessun passo indietro alla lotta alla criminalità organizzata”

Dal Colle, questa novità, sarebbe studiata con moltissima attenzione, in prospettiva di una direttiva dell’Ue anticorruzione di maggio. Fino ad ora, secondo fonti del governo, non è emersa nessuna problematica particolare. Nel frattempo il governo ricorda che non ci sarà alcun passo indietro nella lotta alla criminalità organizzata.

Anzi, al contrario, il decreto legge ha lo scopo di per raccogliere le preoccupazioni del mondo dell’antimafia (dalla Procura nazionale antimafia, passando per l’antiterrorismo, fino alle Dda) dopo una sentenza della palazzaccio.

Ciò rende discutibile la matrice mafiosa di alcuni reati – inclusi gli omicidi – quando non è contestato il reato associativo. Le ipotesi allo studio quindi mirano a far contestare il reato di mafia, anche quando non è integrato dal 416 bis. Ragion per cui il decreto potrebbe essere approvato anche prima della pausa estiva.

© Riproduzione riservata

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