Giorgetti: “Nuovi dati Istat mostrano che è difficile la crescita del Pil dell’1% nel 2024”

Il ministro dell'economia ha dichiarato inoltre che il governo pensa di poter raggiungere l'obiettivo della riduzione del rapporto tra indebitamento netto e il Pil più velocemente e togliere l’Italia dalla procedura di deficit eccessivo a partire dal 2027

Redazione
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Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti è intervenuto ieri davanti le Commissioni Bilancio di Camera e Senato per parlare del Piano strutturale di bilancio, prima tappa verso la manovra. Il Psb arriva oggi nelle Aule di Camera e Senato in vista della prossima legge di Bilancio e secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, la maggioranza presenterà una risoluzione comune, mentre l’opposizione sarà in ordine sparso e ogni gruppo presenterà la propria.

Il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti

Giorgetti: Psb ambizioso, realistico e prudente

Giorgetti ha dichiarato che le tre caratteristiche del Psb sono ambizione, realismo e prudenza, con la quale sono state “formulate le previsioni relative alla crescita”. Ha aggiunto che l’obiettivo del piano è portare alla stabilità della finanza pubblica e per questo descrive un quadro di finanza pubblica che porta ad una “stabile riduzione dello stock del debito pubblico e dei relativi oneri”.

È un piano che però “non lascia indietro nessuno”, infatti vi sono definiti interventi selettivi e prudenti che consentiranno “il rafforzamento delle politiche per la famiglia, promuovendo adeguatamente la natalità e la genitorialità, la sostenibilità delle spese per le prestazioni sociali e la qualità delle prestazioni offerte dal servizio sanitario nazionale”.

Momento crisi e revisioni Istat

Il ministro ha sottolineato però che il Psb arriva in un momento ditendenze contrastanti, perché da una parte c’è l’andamento delle variabili economiche che sembra complessivamente in linea con quanto previsto, mentre dall’altra le guerre in corso soprattutto in Medio Oriente stanno provocando una crescita dell’incertezza nell’economia globale. E questo quadro per Giorgetti sta probabilmente incidendo sugli investimenti delle imprese e sulla spesa dei consumatori.

Riguardo alle revisioni delle stime trimestrali e annuali da parte dell’Istat, ha sottolineato che “pur elevando di molto il livello del Pil, hanno comportato una correzione ‘meccanica’ al ribasso della crescita acquisita per il 2024 sui dati trimestrali”. Questo fattore “rende più difficile il conseguimento di una variazione annuale del Pil reale dell’1 per cento, per l’anno in corso”.

Ma ha rassicurato che, anche se i nuovi dati avranno un impatto sul 2024, non provocano preoccupazioni per gli anni a venire. Il ministro ha spiegato infatti che sono in revisione gli ultimi due trimestri del 2023, “tale variazione ha ridotto l’effetto di trascinamento statistico – in precedenza più favorevole – del 2023 sul 2024”, mentre “le variazioni congiunturali dei primi due trimestri del 2024 risultano pressoché immutate” e anche l’impatto sul 2025 è nullo.

È quindi probabile per Giorgetti che si concretizzi “una successiva revisione al rialzo dei dati per il 2023 e per la prima parte di quest’anno, anche alla luce del buon andamento dell’occupazione, che potrebbe riflettere una dinamica dell’attività economica superiore rispetto alle ultime stime”.

Fisco e Italia fuori procedura deficit dal 2027

Tra le modifiche previste dal Psb da introdurre “per rendere il sistema fiscale più efficiente”, il ministro ha parlato di “aggiornamento degli archivi catastali“: questo includerà le proprietà ad oggi non censite e valori catastali rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale, “a seguito di interventi di riqualificazione finanziati da fondi pubblici”. Infatti Giorgetti ha precisato che il catasto deve andare a cercare le “case fantasma” e a controllare se coloro che hanno apportato ristrutturazioni edilizie hanno aggiornato i dati catastali.

Riguardo il deficit, il ministro ha affermato che il governo pensa di poter raggiungere l’obiettivo della riduzione del rapporto tra indebitamento netto e il Pil più velocemente e togliere l’Italia dalla procedura di deficit eccessivo a partire dal 2027. “Al percorso di correzione strutturale individuato lungo i sette anni di aggiustamento corrisponde un tasso di crescita medio annuo della spesa netta pari a 1,5%, che è in linea con quello della traiettoria di riferimento della Commissione”, ha ribadito.

Risorse manovra

La manovra di bilancio che verrà presentata prossimamente fornirà le risorse necessarie per gli interventi ritenuti fondamentali: le misure da mettere in atto per rendere strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni; gli interventi per la natalità e il sostegno alle famiglie numerose; il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27; l’aumento dei fondi per la sanità pubblica.

Queste risorse verranno prelevate “dagli spazi in deficit e da coperture specifiche”, ha concluso il ministro, precisando che “non è previsto un euro a titolo di
entrata dal concordato preventivo, perché noi siamo prudenti e siamo in attesa di quello che sarà il risultato finale”.
Ha sottolineato, anche sulla scia delle indiscrezioni di questi giorni, che non verranno aumentate le tasse, ma “taglieremo le spese, tranne la spesa sanitaria su cui ci impegniamo a mantenere l’incidenza sul Pil. Tutte le altre avranno dei tagli significativi e costringeremo le amministrazioni a fare risparmi”.

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