L’ex di Forza Italia, oggi passata allo schieramento di Azione, espone il programma elettorale per l’appuntamento alle urne: «Basta con le false promesse, ora soluzioni serie per la gente»
Seguire l’agenda Draghi a tutti i costi, per dare all’Italia quelle risposte concrete di cui i cittadini hanno bisogno: questo il proposito elettorale di Mariastella Gelmini, ex punta di diamante di Forza Italia.
Pronta all’appuntamento del 25 settembre, da affrontare con lo schieramento di Carlo Calenda e il suo partito Azione, Gelmini, nell’intervista a “Il Messaggero”, ribadisce: «I punti di partenza imprescindibili sono le misure contro l’inflazione e a favore del potere d’acquisto delle famiglie, le detassazioni per i giovani e quelle per fare fronte al caro energia».
Secondo l’ex ministra si parla di una «proposta priva di televendite e più aderente alle richieste dei nostri concittadini. Puntiamo a dare le risposte necessarie ai cittadini con la consapevolezza che non si devono inseguire false promesse».
Niente caroselli, quindi, ma solo progetti concreti da mettere in atto, soprattutto di fronte al costo della vita in continuo aumento. Per questo ora è il momento di «serietà e riforme», dice Gelmini.
Renzi, Calenda e l’agenda Draghi
Il proposito di continuare a dar voce alla cosiddetta “agenda Draghi” muove l’asse Renzi-Calenda, seppur con moderazione. Così come Gelmini puntualizza, infatti, al centro del programma c’è il programma dell’ex premier: «Non vogliamo gettare alle ortiche il lavoro svolto, ma non tiriamo Draghi per la giacca».
«Mandare a casa il governo è stata una scelta scellerata che ha condannato l’Italia all’instabilità», chiosa l’ex ministra. È stato proprio il mancato appoggio all’esecutivo da parte di Forza Italia che ha costretto Gelmini ad abbandonare Berlusconi per approdare verso Calenda e Azione.
Da che parte andare?
Azione e Italia Viva, nel loro accordo per il 25 settembre, condividono l’idea di rivolgersi ai «delusi di Forza Italia e Lega, agli astenuti e ai moderati che non condividono l’appiattimento su Fratelli d’Italia», spiega Gelmini. Un occhio strizzato, quindi, all’elettorato del centrodestra dopo il gap lasciato dopo l’unione fra Berlusconi, Salvini e Meloni.
L’ex ministra spiega poi di essere favorevole alla «scelta da parte degli elettori del presidente del Consiglio, secondo il modello del sindaco d’Italia, con un sistema elettorale in grado di produrre governi stabili».