Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sfruttato il palco della riunione del gruppo Arraiolos a Tallin, per dare la sua visione del conflitto palestinese e soprattutto della pace che potrebbe nascere a Gaza grazie al piano proposto dal presidente Usa, Donald Trump. Da sempre sostenitore dei diritti di ogni popolo, da mesi il Capo dello Stato lancia appelli per la fine della guerra, chiedendo che il dispendio costante di vite umane venga fermato.
A seguito del cessate il fuoco, il Presidente del Consiglio ha voluto sottolineare la necessità di procedere con la soluzione dei “Due Popoli Due Stati” in Palestina, così da permettere una civile e armoniosa convivenza tra due popoli che finora non sono riusciti a scendere a compromessi. “La pace va acquisita nell’animo dei popoli, altrimenti non è pace“, ha sostenuto Mattarella, aggiungendo che uno dei primi passi da compiere riguarda “l’annullamento della spoliazione dei territori assegnati all’Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania“.
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Senza questi territori, che Israele vorrebbe annettere, non sarebbe infatti possibile la creazione di uno stato unitario palestinese. Ciò che va ricercato, ha sottolineato Mattarella, è una soluzione che possa “assorbire e rimuovere gli alti rischi di nuove esplosioni di violenza, frutto della mole di risentimenti e di rancore che si sono accumulati in questo periodo“.
Gaza, Mattarella: “L’Europa potrebbe offrire molto di più alla questione”
In questo senso, il Capo dello Stato ha voluto porre come esempio la convivenza degli Stati membri dell’Unione europea. Innanzitutto, Mattarella ha riconosciuto le colpe europee, sottolineando come la lentezza decisionale, le divisioni interne e la burocrazia dell’Ue abbiano impedito all’Ue di svolgere un ruolo visibile e incisivo all’interno dei negoziati per Gaza.
Un’occasione persa, in quanto “il nostro continente avrebbe molto da offrire“. Il riferimento del presidente riguarda la capacità degli Stati europei di trovare un compromesso che ancora oggi consenta loro di convivere nonostante le atrocità commesse nel corso della I e della II Guerra Mondiale. Allo stesso modo, ricorda il Capo dello Stato, Israele e Palestina devono comprendere quali siano i modelli da adottare per “superare i traumi che si sono reciprocamente inflitti” e finalmente vivere nel rispetto reciproco.
L’Europa potrebbe essere molto utile in questo senso, ma solamente se riuscisse a trovare la capacità per superare le proprie divisioni, così da operare con tempestività e con una sola voce. In ogni caso, ognuno dovrà fare la sua parte nel sostegno ai mediatori del conflitto, affinché si possa tutelare il cessate il fuoco annunciato oggi. “Il costo umano del conflitto pagato in questi mesi è immenso“, ha ricordato il Presidente della Repubblica, specificando il trauma di quanto accaduto resterà irrimediabilmente nel Dna di chi lo ha vissuto.
A sostegno della popolazione, quindi, dovranno essere garantiti aiuti umanitari in grande quantità, così da rispondere effettivamente ai bisogni dei palestinesi. Come in questi mesi, poi, l’Italia dovrà continuare ad impegnarsi nell’iniziativa Food for Gaza“, arrivando a migliorarla in quanto “questa nostra iniziativa, come tante altre, ha riguardato solo una parte minima di chi ha subito la crudeltà delle azioni militari“.
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