Dal 27 al 29 giugno Trieste ospiterà il G7 Istruzione, presieduto dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha già accolto tutte le 17 delegazioni in piazza Unità d’Italia per poi entrare nel palazzo della Regione dove si tengono gli incontri. Presenti a questa tre giorni la Commissaria europea all’Istruzione Iliana Ivanova, i vertici dell’Unione Africana, i rappresentanti delle organizzazioni internazionali che si occupano della materia (Ocse, Unesco, Unicef) e la Global Partnership for Education.
Valditara ha detto di sentirsi onorato a “ospitare il G7 istruzione qui, in questa splendida città” spiegando di aver scelto Trieste perché è un centro di grande cultura, un centro importante in Europa per la ricerca e la scienza. Inoltre non è stato sottovalutato che Trieste è tradizionalmente un luogo di incontro di culture diverse, così come lo è il Group of 7.
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G7 Istruzione, le tematiche
L’obiettivo del vertice è decidere insieme il futuro delle scuole, dei giovani e degli insegnanti, come spiegato dallo stesso ministro dell’Istruzione. I temi di cui si parlerà sono la personalizzazione dell’istruzione; la valorizzazione dei talenti dei giovani, degli insegnanti e dell’istruzione tecnica e professionale; l’intelligenza artificiale; la forte centralità della scuola, del mondo del lavoro e del mondo dell’impresa.
Valditara ha sostenuto che sarà fondamentale anche la partecipazione della rappresentanza dell’Unione Africana, così come il messaggio che sarà letto dal ministro dell’Ucraina e di quello che darà il ministro brasiliano in videocall. Questo perché il G7 Istruzione vuole “lanciare un ponte nei confronti del prossimo G20 che si terrà in Brasile”. Infatti Valditara ha spiegato che ciò che verrà deciso in questi due giorni potrebbe dare “ spunti importanti“, proprio perché “la maggior parte dei problemi sono comuni a tutti i Paesi“, dalla fuga degli insegnanti all’alta dispersione, dall’uso dei cellulari a scuola che alcuni Paesi hanno abolito, al governo dell’intelligenza artificiale.
Riguardo alla situazione in Ucraina, Valditara ha dichiarato che un anno fa il ministro ucraino gli aveva riportato i dettagli della spaventosa situazione nelle scuole, biblioteche e laboratori del Paese, che sono stati rasi al suolo. “Noi che rappresentiamo i Paesi più industrializzati dell’Occidente abbiamo l’obbligo di preoccuparci di ricostruire il tessuto scolastico e formativo dell’Ucraina. Un Paese e la sua identità vivono nella scuola”, ha commentato il ministro.
G7 Istruzione, Valditara sugli studenti stranieri
Valditara riporta a Il Piccolo e al Messaggero Veneto che “oltre il 30% di ragazzi stranieri abbandona la scuola e non posso accettarlo. Vuol dire che il modello ha fallito. Non possiamo stupirci della criminalità minorile se non saniamo il fenomeno”. C’è chi non parla italiano e questi ragazzi non possono essere obbligati a seguire le lezioni ordinarie. Non è una soluzione nemmeno quella delle classi differenziate, secondo il ministro.
L’unica via è quella di rimanere nella stessa classe a cui sono stati assegnati, ma con un insegnante di italiano ad hoc per permettere loro di recuperare il gap. “È una misura di inclusione, non di razzismo, che vuole realizzare una scuola realmente democratica” afferma il ministro.
G7 Istruzione, Valditara e la riforma 4 più 2
Riguardo alle imprese senza lavoratori qualificati, Valditara dice che “Unioncamere prevede che fino al 2027 il 47% dei posti di lavoro offerti dalle imprese non troverà qualifiche corrispondenti. Vuol dire una perdita del Pil di 35 miliardi”. La prima risposta a questo è la riforma del 4 più 2 che collega istruzione tecnico-professionale e aziende. Nei programmi sarà potenziato lo studio di italiano, matematica, inglese, oltre a sviluppare competenze tecnico-professionali specifiche.
Per la prima volta si consentirà a professionisti e imprenditori di insegnare dove mancano le specializzazioni interne alla scuola. “Vogliamo investire sui laboratori d’eccellenza e rafforzare l’apprendistato formativo e l’alternanza scuola-lavoro sulla base dei migliori modelli: Austria, Germania, Svizzera, Svezia e Francia” afferma il ministro. Dopo 4 anni di scuola si potrà scegliere l’università, il lavoro o di proseguire con un Its dove poter approfondire le conoscenze acquisite.
C’è poi il campus formato da un contesto in cui si uniscono formazione regionale, istruzione tecnico-professionale, licei, Its, atenei e aziende che dialogano scambiandosi idee e competenze. Inoltre si punta anche sulla ricerca e innovazione, dato che negli istituti tecnico-professionali si potranno ottenere anche i brevetti.
G7 Istruzione, le parole di Fedriga
Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga nel salutare l’arrivo dei ministri del G7 in piazza Unità d’Italia ha dichiarato: “Il futuro delle prossime generazioni
dipende dalle scelte che sapremo adottare a livello internazionale”, in primis quelle legate ai processi che stanno modificando il mondo produttivo e del lavoro. La sfida sull’innovazione tecnologica deve dare risposte che coniughino aspetti etici, economici e sociali in una prospettiva sostenibile e di lungo periodo. Oltre a tecnologia e infrastrutture c’è bisogno di investire sulla formazione.
Per Fedriga “occasioni come il G7 Istruzione offrono lo spunto per riflettere non solo sull’umanità, ma anche sull’idea stessa di mondo che vogliamo costruire. Se gli scambi economici e culturali accelerano i processi di integrazione e riducono le distanze, non meno rilevanti appaiono il riconoscimento, la tutela e la valorizzazione delle identità territoriali nella loro duplice funzione di collante sociale e di ponte attraverso cui rafforzare il dialogo e la conoscenza reciproca. Aspetti, questi ultimi, che rendono pertanto il Friuli Venezia Giulia, e la città di Trieste in particolare, luogo ideale per ospitare il Meeting ministeriale”.
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