Dal 2023 verranno considerate la mortalità e l’indice di deprivazione economica per la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale
Età anagrafica, tasso di mortalità e indice di deprivazione socioeconomica: sono questi i nuovi criteri che dal prossimo anno verranno valutati per la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale tra le regioni italiane.
Riparto fondi sanità: la svolta
Con questa modifica, i governatori vogliono garantire un certo equilibrio nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza tra l’intera popolazione nazionale. L’accordo nella Conferenza delle Regioni ha segnato una vera e propria svolta. L’obiettivo prefissato verte su una ripartizione che interessa circa 118 miliardi – ai quali devono essere aggiunti 1,6 miliardi dei decreti Aiuti Bis e Ter – su una dotazione di 126 miliardi del Fondo Sanitario Nazionale per il 2022.
Si conferma ancora una volta la grande responsabilità della Conferenza delle Regioni, affrontando le varie criticità attraverso una collaborazione istituzionale. “Siamo soddisfatti del grande passo in avanti compiuto e siamo pronti a continuare la battaglia nei prossimi anni, affinché ai cittadini campani non venga sottratto un solo euro di finanziamento per garantire loro il diritto alla salute”, ha affermato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Grande soddisfazione anche per Roberto Occhiuto, il governatore della Calabria: la regione infatti, riceverà ben 26 milioni di euro in più rispetto a quelli decisi in precedenza. “Un risultato importante, per nulla scontato, che ci riporta in linea con l’aumento pro capite medio nazionale” ha concluso Occhiuto.