Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, porta avanti da mesi la battaglia contro il governo Meloni riguardante i presunti finanziamenti del Fondo Sviluppo e Coesione, a lungo promessi alla sua Regione e mai arrivati. “La Campania continua a pagare le conseguenze di un anno di ritardi” aveva infatti dichiarato il governatore qualche giorno fa, esortando il governo a velocizzare le pratiche e dare al suo territorio ciò che gli spetta.
Nella giornata di ieri è giunta però l’inaspettata risposta del ministro per gli Affari Europei, Raffele Fitto, che ha voluto dare la sua versione dei fatti e chiarire ciò che realmente è avvenuto negli scorsi mesi. “Le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione che il Governo ha deciso di imputare alle Regioni non sono risorse ‘della Regione’, come strumentalmente e ripetutamente detto, ma sono risorse nazionali che il Governo ha deciso di destinare alle Regioni” ha innanzitutto dichiarato il ministro per poi entrare nello specifico di alcune questioni finora rimaste sempre senza risposta.
Non si è dovuto attendere molto prima di avere la risposta del presidente Vincenzo De Luca, che si è dedicato ad un nuovo attacco, chiedendo al ministro di partecipare ad un incontro pubblico in cui sarebbe possibile parlare, senza il problema della distanza. “Il ministro continua a non rispondere nel merito all’unica domanda pertinente: che cosa manca per la sigla dell’accordo di coesione della Regione Campania?“ ha dichiarato De Luca, lasciando nuovamente la parola a Fitto, che ora dovrà decidere se rispondere o lasciar cadere la domanda nel vuoto.
Fitto: “Lunedì Meloni firmerà con Manfredi l’accordo per Bagnoli“
Le parole del ministro Raffaele Fitto nei confronti del presidente De Luca sono particolarmente dure. Dopo aver chiarito che i Fondi di Sviluppo e Coesione non spettano in automatico alle Regioni, il ministro ha aggiunto che il governo ormai da mesi procede all’assegnazione delle risorse. Fitto ha quindi sottolineato che la Regione Campania “sconta i ritardi accumulati nei precedenti cicli di programmazione” e che “La quota disponibile è stata di 3.157,7 milioni e ad oggi risultano spesi solo 1.669,79 milioni (il 52%). Inoltre, a dicembre 2021 è stata assegnata alla Regione anche una quota pari a 582,2 milioni allocati su interventi di immediata cantierabilità, capaci cioè di avanzare nella spesa celermente“.
Fitto ha poi aggiunto criticamente che “a 3 anni dall’assegnazione” risultano appena 93,5 milioni, ovvero il 16%, e impegnati solo 141,7 milioni, cioè il 24%. “Un risultato decisamente contenuto – sostiene il ministro – se si pensa che erano risorse assegnate a progetti di pronto avvio“. Il ministro si è rivolto poi ai contestatori, sottolineando che questi “sono i dati della Ragioneria Generale dello Stato. Esistono fonti più autorevoli? Se sì, restiamo in trepidante attesa di conoscerle!“.
Secondo Fitto, inoltre, il dialogo su queste cifre avrebbe potuto essere ben più fruttuoso, se “il Presidente De Luca non avesse fomentato polemiche, strumentalizzando ogni passaggio dell’iter di definizione dell’Accordo previsto dalla norma, per attaccare e spesso per insultare il Governo“. Un atteggiamento che secondo il ministro è “incomprensibile“, visto che “mentre il Presidente De Luca polemizzava” il governo avrebbe assegnato alla Campania già 2 miliardi provenienti dal Fondo di Sviluppo e Coesione.
“Lunedì il Presidente del Consiglio Meloni firmerà con il commissario di governo e sindaco di Napoli Manfredi l’accordo per Bagnoli” ha poi aggiunto il ministro Fitto, concludendo: “L’approccio del governo continuerà ad essere costruttivo e istituzionalmente rispettoso nei confronti di tutti, se la risposta sarà corretta si procederà come nel resto di Italia, se invece sarà ancora una volta polemica ed offensiva, con dispiacere ne prenderemo atto e ci impegneremo a garantire comunque al territorio della Campania tutte le risorse previste in tempi rapidi“.
La risposta del presidente Vincenzo De Luca
Il presidente della Regione Campania ha immediatamente risposto alle parole del ministro Fitto, sostenendo che “si continua a non dire cosa manca nel merito per la sigla dell’accordo di coesione, a un anno dall’assegnazione alla Regione dei fondi di sua competenza il 3 agosto di un anno fa“. De Luca non ha intenzione di abbandonare la battaglia e ha tirato in ballo anche i due pronunciamenti del Tar e del Consiglio, che “sollecitavano la conclusione del procedimento in tempi certi“, così come i confronti con i Ministeri e le riunioni tecniche avvenute a giugno.
De Luca ha poi dichiarato di voler sorvolare su un presunto passaggio “intimidatorio contenuto nella dichiarazione di Fitto” per poi sostenere che l’unico modo per avere un chiarimento degno di questo nome sia quello di organizzare un incontro faccia a faccia. “Che cosa impedisce di avere, in tempi immediati, questo confronto pubblico che da mesi io sollecito? Suggerirei in ogni caso al ministro Fitto di non perdere proprio alla fine, il suo aplomb” ha concluso quindi il governatore campano.
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