Fine vita: Consiglio dei ministri impugna legge della Regione Toscana, per Giani “profonda delusione”

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Nel corso del Consiglio dei ministri che si è svolto oggi pomeriggio, il governo avrebbe deciso di impugnare la legge sul fine vita promulgata dalla Regione Toscana. Lo riporta Ansa, citando fonti informate. Sembra, dunque, che il percorso sull’eutanasia assistita sia più complesso di quanto finora immaginato.

Profonda delusione“, è questo il sentimento del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha chiarito come in realtà questa legge “rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili“. Il presidente ha poi aggiunto che la legge della Regione è stata promulgata in quanto non esisterebbe una legislatura nazionale.

È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte“, ha poi sostenuto duramente, aggiungendo che la Regione ha intenzione di continuare a difendere la legge.

Mazzeo: “Mi chiedo perché non ci lascino lavorare in pace”

Sulla questione si è espresso Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, che ha definito la decisione del governo “semplicemente assurda” e “un’offesa per i malati che chiedono aiuto e soffrono“. Inoltre, l’impugnazione sarebbe anche un duro colpo nei confronti di una Regione che ha sempre legiferato tenendo conto del rispetto della Costituzione.

L’aspetto grottesco è che il governo non solo ferma una Regione che riforma, ma non fa nulla per colmare i vuoti normativi che attendono da anni“, ha continuato, sottolineando come questi ritardi e queste sospensioni non facciano altro che costringere i cittadini a vivere nell’incertezza, facendo pagare loro lo scotto di scelte politiche. “Mi chiedo davvero perché non ci lascino lavorare in pace su temi vicini alla gente e su cui, da anni, sono attese risposte da  parte della politica“, ha poi concluso il presidente del Consiglio regionale.

L’iter della legge sul fine vita in Toscana

Lo scorso 14 marzo, la legge sul fine vita era stata promulgata dal presidente Eugenio Giani, come confermato da una nota pubblicata dalla Regione, in cui era sottolineata la volontà di voler procedere in tempi brevi con la messa in atto delle procedure per l’istituzione di una Commissione etica e degli adempimenti che la legge prospettava.

Anche in questo caso, il percorso per la promulgazione era stato piuttosto incidentato. Dopo l’approvazione della legge da parte del Consiglio regionale toscano, avvenuta il 12 febbraio, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, avevano presentato un formale ricorso al collegio di garanzia, di fatto sospendendo il processo di attuazione della legge.

I partiti di maggioranza hanno quindi richiesto una valutazione della norma per comprendere se questa fosse effettivamente conforme allo Statuto della Regione Toscana con il riparto di competenze legislative previsto in costituzione. A seguito della valutazione, però, il collegio di garanzia si è espresso contro i ricorrenti, dichiarando illegittima la loro richiesta. I capigruppo di FI hanno comunque sostenuto che la loro richiesta non sarebbe stata adeguatamente ascoltata, in quanto il collegio non si sarebbe espresso sull’uniformità costituzionale della legge.

Il presidente di Regione ha invece dichiarato di essere soddisfatto da quanto emerso dalla valutazione, in quanto, dal suo punto di vista, il ricorso della maggioranza sarebbe stato “strumentale“, ovvero sarebbe stato messo in atto puramente per motivazioni politiche. Giani ha quindi difeso la legge promulgata, chiarendo che si tratti di un testo elaborato a seguito di un confronto, di una concertazione e di un approfondimento molto serio.

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