Da aprile, quando Silvio Berlusconi era stato ricoverato al San Raffaele di Milano, Marta Fascina non si è più fatta vedere in Parlamento. Ha vestito i panni della moglie sofferente per la malattia del marito, poi quelli della vedova in lutto dopo la sua morte, ma per tutto questo tempo il suo posto nell’Aula della Camera è rimasto vuoto.
Ieri è stato il giorno del grande ritorno, e l’arrivo di Marta Fascina non ha deluso: tailleur nero, capelli biondo platino raccolti nel classico chignon e la cover del telefono con la foto del suo amato Silvio.
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Il ritorno alla normalità di Marta Fascina
Marta Fascina sembrerebbe aver deciso di tornare a svolgere i suoi doveri di parlamentare, ma allo stesso tempo mentre varca la soglia della Camera ha in volto l’espressione di una donna che vorrebbe essere ovunque tranne che lì.
È atterrata lunedì all’aeroporto di Ciampino con un jet privato della famiglia Berlusconi. Era passato troppo tempo dall’ultima volta che era stata vista lontana dalla villa di Arcore, e probabilmente anche per i famigliari del Cavaliere era ormai esagerato il periodo di lutto che Fascina stava portando avanti. Ha alloggiato a Villa Grande, la dimora romana che prima era stata di Zeffirelli e che l’ex volto di Forza Italia le ha lasciato in eredità.
Marta Fascina è arrivata in Parlamento scortata da Franco Barelli, capogruppo di Forza Italia, e Tullio Ferrante, sottosegretario dei trasporti, che si ferma anche per scambiare con lei qualche parola. Ha deciso di non usare l’entrata principale ma quella sul retro, dopo essere stata rassicurata dell’assenza dei giornalisti e delle loro domande scomode.
Alla Camera alcuni la ignorano, ma altri come Giandiego Gatta le fa il baciamano, un gesto che il parlamentare “dedica a tutte le donne che conosce“. Anche Rita Dalla Chiesa le dedica qualche momento, probabilmente offrendole qualche parola di conforto.
Fascina torna al Parlamento: “È difficile ma devo rispettare i miei doveri”
L’umore è nero, al dito ancora il solitario a forma di cuore donato da Silvio Berlusconi, e in mano lo smartphone con l’ormai celeberrima cover con la foto del marito. Fascina è tornata a svolgere il suo dovere, ma non sembra ancora essere tornata alla normalità.
“So di dover essere qui, ma è difficile perché tutto mi ricorda lui“, così Marta Fascina ha commentato il suo ritorno, ancora sofferente dalla perdita di suo marito. “Ho sulle spalle una grande responsabilità nei confronti degli italiani che mi hanno votata”, ma la vedova Berlusconi ancora non è pronta ad un ritorno a tempo pieno e rimarrà a Roma solo fino a giovedì, per poi tornare ad Arcore. Ma anche prima del grave lutto, Fascina non brillava per irreprensibilità: nel 2022 chiuse il suo mandato con quasi il 75% di assenze.
Un ritorno a metà, che come commenta Barelli “sembra un primo giorno di scuola“. Il ritorno nel giorno della votazione sul decreto Caivano, riguardante gli stupri sulle minorenni avvenuti nel quartiere napoletano, e la parlamentare azzurra si ferma in aula giusto il tempo di votare la fiducia al Governo sul decreto: 45 minuti, che per lei però sono durati una vita, forse quella che immaginava con l’ex premier.
Le parole dei colleghi convinti della sua sofferenza
“È una persona che sta soffrendo, comprendo il costo che sta pagando per essere tornata qui“, così commenta il grande ritorno Rita Dalla Chiesa, una delle uniche ad essersi fermata ad offrire il suo supporto a Fascina. Anche Giandiego Gatta ha speso alcune parole sulla situazione, “Bisogna avere rispetto, sta soffrendo, ognuno ha i suoi tempi“.
Ma alcune parole sono sfuggite a Fascina, mentre parlava con i suoi colleghi: “Non sto tanto bene. Non riesco a superare il dolore per la morte del Presidente, ma vi assicuro che mi sto impegnando. Per ora non ce la faccio, ma so che devo andare avanti“. Una sofferenza inaspettata e che invece sembra stia schiacciando Marta Fascina, che non riesce ad emergenze dal mare di dolore che l’ha travolta dopo la morte di Berlusconi.
Ieri è stato compiuto però un primo passo verso la normalità, nella speranza che presto Marta abbandoni gli abiti del lutto e indossi quelli da parlamentare.
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