L’esecutivo guidato dalla premier Giorgia Meloni è alla ricerca delle risorse necessarie per la manovra economica, che prevede un intervento di almeno 25 miliardi di euro con un focus su famiglie e imprese. In questo contesto, proseguono i tentativi di dialogo con le banche, valutando l’ipotesi di un contributo ai conti pubblici. Si tratta di un tema delicato che sta agitando il centrodestra, con Forza Italia contraria a nuove imposte e a qualsiasi “prelievo di solidarietà”.
Alla vigilia di una settimana cruciale per la definizione del piano strutturale di bilancio, l’attenzione del governo sembra concentrarsi sull’idea di coinvolgere coloro che, negli ultimi anni, hanno registrato i maggiori profitti: in particolare le banche, ma anche il settore delle assicurazioni e l’industria energetica. L’obiettivo è quello di esplorare una via che, attraverso il dialogo con i soggetti interessati, possa condurre a un contributo equo per sostenere lo sforzo pubblico.
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Secondo alcune indiscrezioni, l’ipotesi sarebbe quella di un ‘prelievo solidale’ dell’1-2% sugli utili degli ultimi 12-24 mesi, per contribuire al finanziamento di misure come il taglio del cuneo fiscale, gli sgravi Irpef o il Bonus tredicesima. Dopo il blitz del governo che lo scorso anno fece infuriare le banche, sono stati avviati dei contatti informali con il mondo del credito.
Extraprofitti: la posizione di Forza Italia
Il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani è diretto e chiede l’apertura di un confronto con le banche per trovare soluzioni condivise. Tuttavia, gli esponenti di Forza Italia si oppongono fermamente a qualsiasi tassa o prelievo sugli extraprofitti. Tajani avverte: “Siamo contrari, tali misure danneggerebbero le banche di prossimità e creerebbero incertezza sui mercati, a scapito dell’Italia“. Secondo il vicepremier, una tassa generalizzata colpirebbe in particolare le banche popolari e di credito cooperativo, che svolgono un ruolo cruciale nell’economia nazionale, erogando numerosi prestiti a cittadini e imprese. Per questo motivo, Tajani sottolinea l’importanza di difenderle, puntando invece a un dialogo costruttivo per vedere come le banche possano contribuire alle finanze pubbliche senza compromettere il loro operato.
Extraprofitti: la posizione di Fratelli d’Italia
Da Fratelli d’Italia, il capogruppo alla Camera Tommaso Foti cerca di spegnere sul nascere ogni possibile principio di incendio nella maggioranza. L’esponente assicura come nel centrodestra resta una “piena sintonia”. I dati dell’Istat, nella revisione generale dei Conti economici nazionali, evidenziano un miglioramento delle stime sul debito italiano nel 2023: il rapporto con il Pil è al 134,6%, mentre nel Def e nell’ultimo comunicato di aprile era al 137,3%. Migliora rispetto alla stima di aprile anche il deficit italiano in rapporto al Pil nel 2023: allora indicava -7,4%, mentre ora è pari al 7,2%.
Infine, il tasso di variazione del PIL in volume è fissato allo 0,7%, con una riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto alla stima di marzo. Secondo Foti, questi dati forniranno al governo un quadro più chiaro delle risorse disponibili. Solo a quel punto si valuterà “se è necessario chiedere un contributo di solidarietà a determinati settori che, avendo realizzato utili significativi negli ultimi anni, sono in grado di farlo“. Foti sottolinea che l’approccio non avrà intenti punitivi, ma mira a richiamare tutti a un autentico spirito di solidarietà, a sostegno del sistema Paese.
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