Il deputato di Italia viva attacca il Movimento guidato da Conte dopo la sconfitta delle votazioni comunali della scorsa settimana che sta portando ad accese discussioni interne al partito: «In quattro anni da quel famoso 33% sono crollati. E come ogni atmosfera da fine impero che si rispetti, c’è lo scontro fra i protagonisti»
Luciano Nobili, deputato di Italia viva, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook sferra un attacco al Movimento 5 Stelle, reduce da una sconfitta alle elezioni comunali che la scorsa settimana hanno visto crollare i suoi consensi: «Mentre il M5S è ridotto al lumicino dei consensi elettorali dopo l’ultima clamorosa debacle alle amministrative, in primo luogo credo ci vada riconosciuto il merito di aver sempre creduto e lavorato per questo obiettivo. In soli quattro anni da quel famoso 33% sono crollati».
Il deputato del partito di Renzi sostiene che il crollo del Movimento 5 Stelle sia dovuto a una presa di coscienza del popolo italiano di fronte alle numerose dimostrazioni di incapacità e incoerenza che nel tempo i pentastellati hanno mostrato: «È stato fondamentale prima averli costretti al confronto con la realtà difficile del governo e poi averli sfiduciati per sostituirli con l’autorevolezza assoluta e la capacità di Mario Draghi. Questa è stata la strategia perfetta per dissolvere l’incubo populista. E anche di questo credo vada ringraziato Matteo Renzi».
Nobili ricorda quelli che definisce i “paradossi” dei 5 Stelle: dai governi con Lega e Pd dopo una campagna elettorale incentrata sul ripudio di una coalizione tanto con il Carroccio che con i dem, il blocco del gasdotto Tap fino alla recente richiesta di raddoppiare la capienza, ma anche la richiesta di impeachment verso Mattarella nel 2018 per poi rieleggerlo a Capo dello Stato tre anni dopo.
Conte vs Di Maio
E sui contrasti nati all’interno del Movimento fra il leader Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il deputato scrive: «Anche in un Paese con poca memoria, che dimentica in fretta, come si possono accettare simili capriole senza pagare un prezzo? E come ogni atmosfera da fine impero che si rispetti, c’è lo scontro tra i protagonisti». «Da un lato c’è chi ha fatto dell’opportunismo e del trasformismo il proprio Dna, come Giuseppe Conte, che è pronto ad abbracciare Di Battista e Salvini indifferentemente, le ricette di destra e quelle di sinistra, qualsiasi cosa pur di tornare in sella. Dall’altra – aggiunge – chi come Luigi Di Maio ha compreso che la sopravvivenza di quel che è stato il M5S passa da una profonda evoluzione e revisione dell’impostazione radicale originaria e propone un profilo draghiamo, europeista e atlantista oggi».