Vertice difesa E5, Crosetto: “Uniti nell’impegno per pace in Ucraina”

Al via nella Capitale a E5, forum di consultazione sulla difesa nato in risposta alle sfide geopolitiche contemporanee, che riunisce i ministri di Italia, Francia, Germania, Polonia e Regno Unito

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Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, apre le danze del “Gruppo dei 5” accogliendo nell’Urbe i suoi omonimi di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito. L’E5, vertice dei Ministri della Difesa, nello specifico, è un forum di consultazione, di tipo informale, nato in risposta alle sfide nonché alle esigenze geopolitiche contemporanee.

Sostegno all’Ucraina e rafforzamento della difesa europea. Sono stati questi i temi cardine su cui il vertice si è snodato. Come riferito dal Ministro Crosetto nella corso della conferenza stampa congiunta post Riunione dell’E5, ha preso parte anche il viceministro della Difesa ucraina, e “abbiamo ribadito l’importanza di uno stretto coordinamento sul Paese in guerra e delle possibili opzioni in caso di cessare il fuoco“.

In riferimento a spazio e difesa missilistica, il ministro ha sottolineato come i “limiti maggiori” siano rilegati ad una credibile autonomia strategica, evidenziando la necessità di “cambiare passo” in questi settori, nonché nel campo delle tecnologie, “in modo da coglierne rischi e opportunità“.

Lo scopo del summit, come spiegato dal Ministero, infatti, è quello di rafforzare il dialogo soprattutto nell’ottica di questioni inerenti la sicurezza e la difesa del continente europeo. E così, dopo Berlino, Varsavia e Parigi, la quarta riunione del Gruppo si inscena a Roma. In questo senso, Crosetto ha evidenziato come, nonostante si tratti di un summit che coinvolge 5 ministri di 5 Paesi differenti, di cinque provenienze differenti e di 5 coalizioni diverse, “abbiamo la stessa idea del pericolo che corriamo, abbiamo la stessa visione, siamo d’accordo sulla necessita’ di costruire una Europa della Difesa“.

Anzi, in questa edizione sembra essere emersa la consapevolezza che ogni Paese è troppo “piccolo per affrontare le sfide che abbiamo davanti”, è quindi emersa la necessità di coadiuvarsi, “superando gli egoismi“, nonostante non sia facile. Anche perché, “negli anni addietro – ha specificato Crosetto – non abbiamo investito abbastanza, ora l’abbiamo capito ma dobbiamo recuperare il gap accumulato“.

Guido Crosetto, Se'bastien Lecornu per la Francia, Boris Pistorius dalla Germania, Wadysaw Kosiniak-Kamysz per la Polonia e, John Healey dal Regno Unito
Guido Crosetto, Se’bastien Lecornu per la Francia, Boris Pistorius dalla Germania, Wadysaw Kosiniak-Kamysz per la Polonia e, John Healey dal Regno Unito

I ministri che si sono seduti al tavolo del confronto sono quindi Se’bastien Lecornu per la Francia, Boris Pistorius dalla Germania, Wadysaw Kosiniak-Kamysz per la Polonia e, John Healey dal Regno Unito. Non solo capi dei Ministeri però, bensì anche rappresentanti dell’Unione europea. Tra questi figurano, Andrius Kubilius, il commissario Ue per Difesa e Spazio e Charles Fries, vice segretario generale per Pace, Sicurezza e Difesa. Dalla Nato invece è giunto Francois-Marie Gougeon, acting assistant secretary general.

L’edizione E5 a Parigi

L’ultima edizione dell’E5, risalente al 12 marzo 2025 e accolta a Parigi, si era svolta a cinque giorni dall’accordo dei Ventisette sul ReArm Europe, ovvero il piano per il rafforzamento della difesa comune dell’Unione europea. Al Musée de la Marine, si era discusso dell’eventuale invio di truppe di peacekeaping in Ucraina in caso di accordo di cessate il fuoco e valutare la creazione di una forza militare internazionale atta a scongiurare possibili aggressioni future della Russia.

A distanza di due mesi, lo scenario sul conflitto ucraino non sembra variato. Anzi, i negoziati per la pace in corso a Istanbul, con la mancata presenza del leader russo, Vladimir Putin, che avrebbe dovuto sostenere i colloqui diretti con il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sembrano già essersi incrinati. Nonostante ciò, l’incontro tra russi e ucraini ha avuto inizio, mentre il Cremlino chiede in vis à vis tra lo zar e il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

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