Draghi in soccorso dell’Ue: “Necessarie riforme senza precedenti”

L'ex presidente della Bce avrebbe completato il report sulla competitività europea, individuando dieci zone di interesse in cui intervenire per rendere l'Ue finalmente autonoma e soprattutto capace di sopravvivere ai prossimi anni

Redazione
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Mario Draghi è pronto a presentare alla Commissione europea il rapporto da lui stilato sul futuro della competitività europea. Un documento fondamentale, che potrebbe cambiare le sorti dell’Ue, permettendo a Ursula Von der Leyen di seguire le linee guida di un esperto che ha a cuore il bene dell’Ue. Sembrerebbe, infatti, che durante la presentazione dei contenuti del report, che sarà pubblicato integralmente la prossima settimana, l’ex premier si sia lasciato andare ad una confessione: “Se non agiamo in questo senso, l’Europa è finita. Lo ripeto: finita. Ve lo dico perché questo è il mio incubo frequente“.

Per evitare che il Vecchio continente continui a scivolare in un baratro economico, Draghi avrebbe quindi stilato una serie di soluzioni ai principali problemi che affliggono l’Unione, sottolineando che si tratta di “riforme senza precedenti” che devono essere avviate con una certa urgenza. L’ex presidente della Bce ha poi confermato la sua fiducia nei confronti delle istituzioni europee e delle loro capacità di collaborazione e cooperazione. Senza queste due caratteristiche, infatti, Draghi non ritiene possibile salvare l’Ue.

Sembrerebbe che la relazione sia divisa in dieci capitoli, ognuno dedicato a un tema specifico tra cui i prezzi dell’energia, il ritardo dell’innovazione, il mercato dei capitali, gli aiuti di stato, la carenza di competenza, gli investimenti e la difesa. “Il rapporto contribuirà alla riflessione sulle sfide che l’Europa dovrà affrontare e su come l’Unione, le sue istituzioni, gli Stati membri e le parti interessate potranno superarle insieme per riconquistare il vantaggio competitivo dell’Europa” hanno spiegato fonti vicine a Draghi, chiarendo che le soluzioni a questi problemi verranno annunciate solo insieme al report completo.

Draghi: “Spetta all’Ue trasformare le mie raccomandazioni in risultati

Il rapporto stilato da Mario Draghi vedrà la luce ad un anno di distanza dalla sua commissione, in un periodo estremamente complesso per l’Unione europea, in cui è necessario comprendere come coniugare la necessità economiche con le sfide che la comunità si troverà ad affrontare. Il report dell’ex presidente della Bce, quindi, ha lo scopo di fungere da linea guida o progetto politico per la stessa Ursula Von der Leyen, che ha già iniziato ad utilizzare le raccomandazioni di Draghi per il suo secondo mandato.

Ursula Von der Leyen
Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue

I dieci capitoli del testo, quindi, potrebbero rivelarsi una fonte immensa di ricchezze per l’intera comunità che dovrà essere in grado di metterle in atto nonostante i sacrifici che potrebbero richiedere. Lo stesso Mario Draghi, infatti, nel corso delle sue presentazioni davanti ai rappresentanti diplomatici dei Paesi membri e dei capogruppo dell’Europarlamento, ha chiarito che le sue sono solo raccomandazioni chedovranno essere trasformate in risultati concreti per gli europei dai leader dell’Ue, dai parlamentari europei, dalle istituzioni e dagli Stati membri“.

Un’esortazione che sembrerebbe essere stata colta da alcuni dei presenti. A seguito della presentazioni di Draghi, infatti, il capogruppo del Partito Popolare europeo, Manfred Weber, e il capogruppo dei Verdi, Bas Eickhout, si sarebbero incontrati per commentare le parole dell’ex presidente del Consiglio. I loro punti di vista si sono rivelati diversi, anche in base alle linee guida dei gruppi che rappresentano, ma entrambi sono trovati d’accordo sulla necessità di intervenire per migliorare la competitività europea.

Il timore, quindi, è che gli ostacoli alle linee guida di Mario Draghi vengano posti direttamente dai governi dei singoli Stati membri, non ancora pronti ad accettare misure drastiche e probabilmente austere.

Draghi: “Necessaria una riforma delle istituzioni

Mario Draghi non si è sbilanciato troppo sulle soluzioni che sarebbero contenute nel suo rapporto, chiarendo che queste saranno spiegate specificamente al momento della reale pubblicazione del report, ma ha voluto mettere l’accento sul ruolo del Parlamento europeo e degli europarlamentari, ai quali spetterà il compito di mediare le sue raccomandazioni con la popolazione europea.

Il Parlamento europeo dovrà essere il punto focale di questo sforzo, in quanto gli eurodeputati sono più vicini alle persone e all’Europa di chiunque altro” avrebbe infatti dichiarato l’ex presidente della Bce, sostenendo poi la necessità di una specifica riforma istituzionale all’interno dell’Ue. Un diplomatico presente all’incontro avrebbe riportato che nelle conclusioni del suo report, l’ex premier avrebbe sostenuto “il bisogno di una cooperazione senza precedenti tra i Paesi membri così come di una riforma omnicomprensiva di tutte le istituzioni in modo da adottare le raccomandazioni del suo rapporto“. Sembrerebbe che tra le riforme da prendere in considerazione vi sarebbe anche quella della Commissione Ue.

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