Nella prima domenica dei dieci anni di pontificato, il Capo dello Stato dà gli auguri al Papa: “La Sua sollecitudine nei confronti dell’Italia è altamente apprezzata. Le sono grato”
«La lieta ricorrenza del decennale del Pontificato mi offre la graditissima opportunità di formulare, a nome della Repubblica Italiana e mio personale, sentiti voti augurali uniti a sentimenti di riconoscenza per la fondamentale opera della Santità Vostra al servizio della Chiesa cattolica in Italia e nel mondo». Inizia così il messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato a Papa Francesco in occasione della prima domenica dei dieci anni di pontificato.
«La Sua azione pastorale – prosegue Mattarella – ha ribadito la centralità della persona, con i suoi inalienabili diritti e i suoi altrettanto ineludibili doveri e responsabilità, per la salvaguardia del pianeta, casa comune dell’umanità tutta. Le encicliche “Laudato sì” e “Fratelli tutti” rappresentano pietre miliari di un cammino che nel “Documento sulla fratellanza umana” trova nuove, concrete e promettenti prospettive di comprensione reciproca e feconda collaborazione».
Papa Francesco: dieci anni di spirito “conciliare”
Il Papa che fa ripartire la Chiesa dalla spinta in avanti del Concilio Vaticano II e che ne promuove la “conversione pastorale” e “missionaria”, oltre che, in quest’ultimo biennio, nel segno della “sinodalità”. Se un nucleo centrale si può rintracciare nei dieci anni di pontificato di Francesco, è in queste pulsioni innovative, che però trovano salda radice proprio nello spirito “conciliare”, nondimeno ancora non ben digerito, anzi contrastato, da larghe fasce conservatrici dell’arcipelago ecclesiale.
Papa Francesco: il progetto della “Chiesa degli inizi”
Uno spirito, tra l’altro, che nell’ottica di Francesco, si rifà alla “radicalità evangelica” e all’anima della “Chiesa degli inizi”, in tutti i suoi risvolti: dall’amore per il prossimo alla sobrietà e allo spogliarsi di ogni orpello mondano e simbolo di potere, dall'”opzione preferenziale per i poveri” alla missione “evangelizzatrice” cui è chiamato ogni battezzato, in quel “sinodale” camminare insieme in cui non ci sono più rigide distinzioni tra chierici e laici. Fino all’atteggiamento della misericordia, che per Francesco costituisce il marchio di fabbrica del cristianesimo, cui ha dedicato un Giubileo straordinario e che nel suo pontificato è diventato persino “una forma dell’agire politico e diplomatico”, come ricordava padre Antonio Spadaro in un saggio su Civiltà Cattolica nel febbraio 2016.
Mattarella: Papa Francesco è “punto di riferimento per i governi”
«La Comunità Internazionale – afferma il Capo dello Stato nel suo messaggio – guarda con vivo interesse al Suo operato e alle Sue parole, che tracciano la strada maestra per assicurare all’umanità un orizzonte di pace e di autentico sviluppo. Il Suo magistero, teso all’eliminazione delle disuguaglianze e al sostegno alle frange più vulnerabili delle nostre società, ha segnato profondamente questo decennio e sono certo che continuerà a rappresentare un punto di riferimento per i governi, per le organizzazioni internazionali e per moltitudini di credenti e non credenti». «La Sua costante sollecitudine nei confronti dell’Italia e di quanti vivono nel nostro Paese è altamente apprezzata dalla nostra comunità nazionale, che guarda con speranza al Primate d’Italia e ai Suoi numerosi viaggi in grandi città e in realtà più piccole ma non per questo meno importanti- sottolinea il capo dello Stato». Di questo impegno, conclude Mattarella, «Le sono personalmente molto grato. Con tali sentimenti mi unisco a tutti gli italiani che in questo fausto giorno desiderano unirsi alla Santità Vostra per augurarLe ancora molti anni di fecondo magistero».