Italia democratica e repubblicana. Questo era il sogno a cui ambiva lo statista Alcide De Gasperi. A settant’anni dalla sua morte, il suo contributo per un’Italia migliore resta impresso nella mente delle istituzioni e dei cittadini italiani.
A lui rende omaggio anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “A settant’anni dalla sua morte, la Repubblica rende omaggio ad Alcide De Gasperi, uno dei suoi Padri fondatori, onorandone lo straordinario contributo alla causa della libertà, alla costruzione della democrazia e di un ordine internazionale pacifico e più giusto“.
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De Gasperi – come ricorda il Capo di Stato – difese l’italianità del suo popolo e profuse il suo impegno politico nell’affermazione di altrettanta tutela dei diritti di ogni comunità, all’insegna del rispetto della identità e della dignità di ogni persona.
De Gasperi: la missione per la Repubblica
De Gasperi ha passato una vita lavorando, faticando per piantare i semi della pace, della concordia nazionale. Egli riuscì a far rientrare l’Italia nell’emisfero delle alleanze occidentali, ottenendo gli aiuti statunitensi del piano Marshall necessari alla ricostruzione, agì politicamente avendo come bussola il valore della libertà, ebbe la forza, la dignità, l’autorevolezza che servivano per riportare il Paese nel consesso internazionale, fino a quando realizzò con Robert Schuman e Konrad Adenauer, il sogno di un’Europa unita e pacifica.
De Gasperi avviò la Cassa del Mezzogiorno e con Enrico Mattei fondò l’Eni e i suoi governi. Non arrivò giovane a questi traguardi. Prima era stato arrestato dal fascismo poi sconfisse il fronte delle sinistre, consegnando per decenni all’opposizione il più forte partito comunista dell’Occidente, con il quale ebbe però il coraggio lungimirante di collaborare nella stesura della Costituzione.
Una volta sconfitto il Fronte popolare, ottenendo la maggioranza assoluta dei voti, allargò le basi dello Stato a una coalizione centrista. De Gasperi è stato un uomo dalle intuizioni senza precedenti. Cattolico e uomo di grande fede, ma non fino al punto da mettere in discussione la laicità dello Stato, giungendo, a dire no al Papa quando ricevette un’indicazione politica che non condivideva. De Gasperi affermò che avrebbe preferito essere ricordato come un buon cristiano piuttosto che come un buon politico.
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