Il Disegno di Legge sullo Spazio ha avuto ieri il via libera della Camera con 133 sì, 89 no e 2 astenuti e ora passerà al Senato per l’approvazione definitiva. Una legge sulla Space Economy che riconosce un primato italiano tra i Paesi europei. Non è mancato però lo scontro tra maggioranza e opposizione basato principalmente sull’articolo 25 del Ddl che disciplina la “Riserva di capacità trasmissiva nazionale“, ossia un sistema di trasmissione da utilizzare in caso di calamità naturali, conflitti o altre situazioni di emergenza.
Proteste in Aula che Matteo Salvini ha ritenuto essere “uno sproloquiare in strada“. “E’ una sciocchezza – puntualizza il vicepresidente del Consiglio – è una piccineria, è anti italiano, è contro l’interesse nazionale“, contestare con tanto di cartelli in mano, attaccando il patron di Space X, Elon Musk. Infatti, secondo il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, le offerte andrebbero valutate in base a sostenibilità tecnologica ed economica e “non in base ad altri ragionamenti“. Salvini, in tal senso, farebbe riferimento alla lettura fatta dai contestatori che vedrebbe il Ddl Spazio come un assist alle operazioni del braccio destro del presidente Usa, Donald Trump.
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Ed è proprio qui che la protesta si snoda. Se in commissione le opposizioni hanno ottenuto che venisse inserita la garanzia della tutela della sicurezza nazionale e il ritorno industriale per il sistema Paese, resta tuttavia nel testo il passaggio su satelliti o costellazioni che sono gestiti esclusivamente da soggetti appartenenti all’Ue o all’Alleanza Atlantica. Riferimento diretto alla Nato che, per l’appunto, ha fatto scattare l’allarme delle opposizioni, affondando sul Governo, perché in questo modo si lascerebbe campo libero a Musk.
Al contempo, per le opposizioni il disegno non darebbe margine alle imprese italiane ma solo ai “i soliti noti“, mettendo in pericolo la sicurezza nazionale con l’apertura del mercato italiano agli stranieri. In assoluto, quindi, per coloro che hanno votato contro, mancherebbero le certezze per le aziende italiane del settore.
Ma, il vicepremier rimarca che “un amministratore pubblico ha il dovere di scegliere le tecnologie migliori“, e nel corso di un convegno sul nuovo codice della strada, Salvini fa riferimento anche alla sicurezza delle telecomunicazioni. “Non so – continua il Ministro – cosa stiamo aspettando per fare quello che stanno facendo tanti altri Paesi ovvero rivolgerci ad una azienda che ha una tecnologia più avanzata e mi riferisco a Starlink“. Portando tale considerazione, il vicepremier pone l’esempio di una società che, in Borsa, avrebbe fatto +578% in una settimana “solo con articoli di giornali“, una azienda con partner francesi che dice di avere contatti con il governo italiano.
Ma, la notizia della trattativa in corso tra il Governo e la società in questione, la Eutelsat, è stata smentita ieri sera da fonti dell’esecutivo che dichiarano “le recenti notizie circolate non corrispondono al vero“. Non sarebbe, difatti, in corso alcuna trattativa con l’azienda di telecomunicazioni satellitari né con altre aziende del settore. Era stata Eva Berneke, ad dell’azienda, a dare l’annuncio spiegando di essere “in ottimi colloqui con l’Italia, con la quale abbiamo sempre avuto una buona collaborazione e che speriamo continui“.
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