Ddl Nordio, la Camera approva: cosa prevede la legge

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio ha affermato a Radio24: "È una premessa sbagliata dire che l'abolizione dell'abuso d'ufficio sia un colpo a lotta corruzione"

Redazione
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Con 199 voti a favore e 102 contrari, la Camera approva in via definitiva il ddl Nordio. La legge abolisce l’abuso di ufficio e rivede la disciplina sulle intercettazioni, impedendo la trascrizione di quelle non rilevanti e vietando ai giornalisti di pubblicare quelle che non sono contenute negli atti dei giudici. Ieri sono stati respinti tutti gli emendamenti e oggi le opposizioni si sono divise con Italia Viva e Azione che hanno espresso voto a favore.

Ddl Nordio: il voto di Italia Viva e Azione

Noi dall’opposizione apprezziamo il lavoro del governo su questo disegno di legge e il lavoro svolto dal ministro Nordio“, ha affermato Enrico Costa di Azione: “E’ un primo passo, sono passi limitati con tante deroghe che speriamo siano sfrondati nel tempo“, aggiunge. Costa poi rimarca “l’approccio per contenuti del gruppo sui provvedimenti del governo: su tanti ci siamo opposti, su questo voteremo convintamente a favore“.

Da Italia Viva prende la parola Roberto Giachetti che non la considera “una riforma epocale“, perché per noi è “il minimo sindacale”. “Avete abrogato l’abuso di ufficio, dovendo pagare comunque un dazio alla magistratura con l’inserimento nel decreto carceri di un contentino“, riferendosi all’inserimento del reato di peculato per distrazione. Italia Viva aspetta la riforma strutturale della giustizia che è quella che prevede la separazione delle carriere.

Ddl Nordio: polemica dal centrosinistra

Alleanza verdi sinistra, Movimento 5 Stelle e Partito democratico alzano la voce. Devis Dori di Europa Verde definisce il provvedimento “ddl Silvan”, perché si introduce una “limitazione alla pubblicabilità delle intercettazioni“, ovvero “un ulteriore bavaglio-bavaglietto al diritto di cronaca giudiziaria. Per quanto ci riguarda i reati contro la Pubblica amministrazione sono estremamente gravi e con questo disegno di legge c’è un vero arretramento rispetto alla tutela del cittadini davanti agli abusi della Pa“.

Dal Movimento 5 Stelle, il capogruppo in commissione Giustizia Cafiero De Raho considera il ddl Nordio una modifica anche le norme sulle intercettazioni: “Si vuole impedire la conoscenza dei contenuti delle indagini. E la conoscenza è alla base della democrazia, che dovrebbe agevolare la diffusione delle conoscenze. Vogliono rendere più difficile le indagini sui colletti bianchi riducendo la pubblicazione e rendendo queste meno efficaci. Perché ci sono persone diverse dagli indagati che in quel momento possono apparire irrilevanti e questo non può essere selezionato dall’ufficiale di polizia giudiziaria di turno”.

Ddl Nordio: le parole del ministro della Giustizia

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio ha affermato a Radio24: “È una premessa sbagliata dire che l’abolizione dell’abuso d’ufficio sia un colpo a lotta corruzione, chi lo dice sa benissimo che l’abuso d’ufficio non ha nulla a che vedere con la corruzione che riguarda soldi che vengono pagati“. Il reato d’abuso d’ufficio “era così evanescente che poneva sotto indagine amministratori e sindaci per le questioni più svariate e su 5mila e passa processi instaurati ogni anno, che costavano la paralisi della Pa e la paura della firma ma anche la carriera politica e salute personale, non c’erano mai condanne. Abbiamo liberato 5mila e passa amministratori l’anno dalla paura della firma“.

Cosa prevede la legge

Il disegno di legge introduce significative modifiche alla giustizia penale italiana. Ecco i principali punti della riforma:

  1. Abrogazione dell’abuso d’ufficio: Il reato di abuso d’ufficio è stato completamente abolito. Questa misura è stata presa per ridurre i rallentamenti burocratici legati alla “paura della firma” e perché la maggior parte delle indagini per questo reato si concludevano con archiviazioni​
  2. Traffico di influenze illecite: Il reato di traffico di influenze illecite è stato riformulato. Ora, per configurare il reato, è necessario che le relazioni con il pubblico ufficiale siano effettive e non solo asserite, e che ci sia un intenzionale sfruttamento di tali relazioni a fini economici​
  3. Tutela delle comunicazioni tra imputato e difensore: Sono state introdotte nuove tutele per garantire la riservatezza delle comunicazioni tra imputato e difensore, vietando l’acquisizione da parte delle autorità giudiziarie​
  4. Vietata la pubblicazione dell’avviso di garanzia: Non sarà più possibile pubblicare l’avviso di garanzia, una misura volta a proteggere la presunzione d’innocenza degli indagati​
  5. Limiti agli appelli del Pubblico Ministero: Il Pubblico Ministero non potrà appellare i proscioglimenti, una modifica che punta a ridurre i procedimenti giudiziari eccessivi​
  6. Nuove regole sulle misure cautelari: La riforma introduce criteri più stringenti per l’approvazione delle misure cautelari, garantendo maggiore equità nel loro utilizzo

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