Le reazioni a seguito dell’intervento alla Camera del ministro della Giustizia rispetto al caso Cospito e alla questione 41 bis
Non tardano ad arrivare le reazioni alle parole pronunciate dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio rispetto alla questione Cospito e 41 bis.
Conte: “Non si assume le responsabilità”
Parole pungenti arrivano da Giuseppe Conte – Movimento 5 Stelle – sul ministro Nordio. “Si tratta di un ministro che non si assume neppure la responsabilità della qualificazione della natura di queste informazioni, un ministro che non può neppure schermarsi dietro il fatto che sia stata investita della questione la Procura di Roma, perché lui ha dei doveri di vigilanza su questo patrimonio informativo che non vengono meno perché c’è adesso un’indagine della Procura di Roma” ha affermato il leader dei pentastellati. Risponde così alla domanda sul perché da parte del Movimento sia arrivata nei confronti del Guardasigilli Carlo Nordio un’accusa di “reticenza” a proposito delle intercettazioni riservate divulgate ieri in Aula alla Camera dal deputato di FdI Giovanni Donzelli.
Provenzano incalza su Donzelli e Delmastro
“Un Nordio imbarazzato e imbarazzante oggi non ha giustificato Donzelli e Delmastro ma non ha fatto chiarezza. Dovrà farla, all’esito dell’indagine interna, perché il responsabile del Ministero è lui. Ma è già tutto chiarissimo. Quei due sono un pericolo per sicurezza nazionale” ha scritto sui social il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano.
Altre reazioni: da Pd a Noi Moderati
Nell’Aula della Camera la capogruppo Pd Debora Serracchiani dopo l’intervento del ministro della Giustizia ha affermato: “Il Pd non ha mai messo in discussione il 41 bis”.
Il deputato di FdI Giovanni Donzelli ieri aveva attaccato il Pd per aver visitato in carcere l’anarchico Alfredo Cospito chiedendo: “La sinistra dica se sta con lo Stato o con il terrorismo e la mafia”. Nordio ha ribadito che lo Stato non “intende rinunciare al 41-bis”. E i Dem ribattono di non aver mai messo in discussione questo ma di essere andati a visitare Cospito “per ragioni d’umanità” visto che il detenuto è in sciopero della fame da oltre 100 giorni. Noi consideriamo la Costituzione un faro, a cominciare dall’articolo 27 secondo il quale la pena non può essere contraria allo spirito d’umanità, ed è per questo che noi abbiamo visitato Cospito in carcere. Lo abbiamo fatto per senso umanitario”.
“Da inizio dicembre, purtroppo, stiamo assistendo ad atti di vandalismo perpetrati da esponenti di sedicenti gruppi anarchici che pretenderebbero l’attenuazione della detenzione carceraria di Cospito. Lo Stato non solo non deve avere nessun cedimento o fare alcuna concessione, ma non può nemmeno dare il minimo segnale di cedimento a coloro che praticano violenza. Se lo facesse, verrebbe compromessa la credibilità del nostro sistema giudiziario e verrebbe meno stesso concetto di Stato di diritto. Questa linea di fermezza rispettosa della certezza del diritto non può che ricevere il nostro plauso”. Lo dice il senatore Antonio De Poli, capogruppo di Civici d’Italia-Noi Moderati-MAIE intervenendo in Senato.