Il tema della sicurezza in Italia è ormai prioritario. Non solo sicurezza terrestre, economica o militare ma anche la cyber sicurezza, che protegge le Nazioni dalle infiltrazioni informatiche, che sfruttano le reti internet per creare caos nel Paese. L’Italia lo sa bene e proprio per questo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il ministro degli Esteri Antonio Tajani hanno partecipato a Roma alla conferenza nazionale per la creazione di un ecosistema di Cyber Capacity Building. Un vertice per discutere gli obiettivi da raggiungere e le manovre da mettere in atto per proteggere il Paese.
“Dobbiamo combattere questa sfida e affrontare gli attacchi con un coordinamento che deve superare gli egoismi che ci sono tra le varie burocrazie” ha dichiarato Antonio Tajani, sottolineando come sia necessario creare una collaborazione tra imprese, istituzioni e mondo della ricerca per proteggere al massimo i dati del Paese. “Garantire l’inviolabilità delle infrastrutture informatiche non aumenta soltanto il livello di sicurezza di un Paese, ma favorisce anche la fiducia, l’innovazione e la crescita economica” ha continuato sulla stessa linea Matteo Piantedosi, durante la conferenza.
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Cyber sicurezza, Tajani: “Serve una visione completa di questa lotta”
L’argomento centrale su cui si sono concentrati i due ministri nel corso della Conferenza ha riguardato principalmente la necessità di avere un quadro a tutto tondo del fenomeno delle influenze informatiche, così da poter agire di conseguenza per arginarne i pericoli. “Così come serve la collaborazione tra diverse amministrazioni serve avere una visione complessiva della lotta che dobbiamo combattere – ha dichiarato infatti il ministro degli Esteri – L’azione di contrasto alla cybercriminalità deve essere seguita da un’azione politica che protegga i brevetti e la proprietà intellettuale“.
Il ministro degli Esteri ha poi sottolineato che il governo italiano è fortemente impegnato in un’azione volta a rafforzare la sinergia tra enti pubblici e privati, mondo accademico e centri-studio, proprio perché “lo sviluppo di capacità nel settore della sicurezza informatica è divenuto un aspetto essenziale delle prerogative di uno Stato, al pari della sua forza militare ed economica“.
L’obiettivo è quello di dar vita “a un ecosistema capace di operare a livello internazionale, in un’ottica di promozione del saper fare italiano, di approfondimento di priorità operative e geografiche, di sviluppo di partenariati pubblico-privato, conferendo operatività alla proiezione del sistema cyber italiano ed europeo“. Una decisione, quindi, che si allinea alle prerogative delle nelle agende politiche di governi e organizzazioni internazionali, che sono mutate proprio in vista delle rapide trasformazioni digitali degli assetti economico-produttivi.
Piantedosi: “Un sistema di cyber sicurezza italiano è prioritario“
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ribadito a sua volta che la “partnership pubblico-privato è importante” perché “le istituzioni da sole non possono farcela“. Inoltre, garantire l’inviolabilità delle infrastrutture informatiche non aumenta soltanto il livello di sicurezza di un Paese, ma favorisce anche la fiducia, l’innovazione e la crescita economica. Un progetto a tutto tondo, che si pone anche l’obiettivo di rendere l’Italia un hub centrale per la lotta ai cyber attacchi in Africa, sfruttando la sua posizione ideale al fine di “per rendere il continente africano più prospero e resiliente alle sfide future“.
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