“Viviamo, oggi, tempi complessi in cui la pace non è più scontata“, ha tuonato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in uno dei passaggi del suo messaggio dedicato ala Giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate. Una giornata che oggi più che mai è fondamentale, anche in considerazione dei pericoli che si sono riaffacciati alle porte dell’Europa. Nuovi conflitti, che assumono forme ben diverse dalle guerre di trincea novecentesche e che, proprio per questo, necessitano di nuovi strumenti che siano in grado di tutelare ogni Paese.
Lo stesso ministro ha ricordato che ad oggi le guerre non si combattono più sul campo, ma “nello spazio, nel cyberspazio, nella dimensione cognitiva, attraverso una contingenza ibrida e invisibile che si gioca sui dati, sull’informazione e sulle percezioni“. Pericoli a cui l’Italia e l’Europa non sono preparate, ma che devono essere combattuti al più presto, prima che diventino problematiche ben più gravi.
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Un esempio, come ricordato da Crosetto in una sua intervista a La Repubblica, è l’attacco giunto dalla portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova. Nella giornata di ieri, dopo che la notizia del crollo della Torre dei Conti a Roma ha fatto il giro del mondo, la portavoce si è espressa duramente nei confronti del nostro Paese, ricordando i presunti problemi che il continuo supporto a Kiev porterebbe con sé.
Crosetto su Zakharova: “La Russia non vuole porre fine alla guerra”
“Se sostiene ancora l’Ucraina, l’Italia crollerà come quella torre“, ha sostenuto Zakharova, creando un terremoto politico senza precedenti. Il ministro della Difesa ha analizzato la questione, sostenendo che si tratti “dell’ennesima spia della campagna messa in atto da Mosca per indebolire l’Occidente, per influenzarne le opinioni pubbliche“. Un tentativo, quindi, di fare propaganda russa all’interno del nostro Paese, convincendo i cittadini che il sostegno a Kiev è inutile e soprattutto deleterio per la sicurezza interna della Nazione.
“Se loro mettessero fine alla guerra, non ci sarebbe più necessità di aiutare una Nazione invasa a vivere“, ha tuonato il titolare del Ministero di via XX settembre, ribadendo che il problema del conflitto russo-ucraino nasce proprio dalla volontà del Cremlino di proseguire la guerra. “Mosca non ha mai dimostrato neanche la volontà di affrontare la pace, neanche quando le è stato offerto un tappeto rosso e si è parlato di cessione dei territori“, ha continuato Crosetto, evidenziando quindi le criticità ancora esistenti.
L’Italia vuole dunque proseguire con il suo sostegno finché l’Ucraina ne avrà bisogno. Il tutto, però, evitando di lasciare scoperta la difesa del nostro Paese. Il ministro ha anche ricordato come l’Europa sia pronta ad inviare il dodicesimo pacchetto di aiuti a Kiev, con l’obiettivo di permetterle di sopravvivere all’invasione russa. Inoltre, si continua a lavorare per il riarmo dei Paesi membri, ovvero un’operazione che alla nostra Nazione serve più che mai. “La Difesa ha il compito di difendere gli italiani da qualsiasi scenario e noi non siamo ancora all’altezza di farlo“, ha sostenuto Crosetto con una certa amarezza.
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