Durante la XII sessione della Conferenza degli Stati parte della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha ribadito l’importanza della Convenzione di Palermo, sottoscritta 24 anni fa. “Questo strumento giuridico continua a dimostrarsi incredibilmente flessibile e innovativo per la cooperazione internazionale“, ha dichiarato Nordio, rappresentando l’Italia in un contesto dove la criminalità organizzata è un problema sempre più complesso.
Nordio ha sottolineato che l’attuazione della Convenzione di Palermo rappresenta una priorità per il Governo italiano. “Riteniamo fondamentale che ciascuno Stato membro si impegni in una revisione della propria normativa nazionale, per identificare lacune e sfide necessarie a una piena attuazione della Convenzione“, ha aggiunto il Guardasigilli. Ha poi richiamato l’attenzione sui tre protocolli specifici riguardanti crimini gravi: la tratta di esseri umani, il traffico di migranti e il traffico di armi da fuoco. Tuttavia, ha anche messo in evidenza la necessità di affrontare le nuove forme di criminalità, in particolare quelle legate al cyberspazio.
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Nordio e sicurezza
In merito ai crimini informatici, Nordio ha illustrato le iniziative messe in campo dal governo italiano per combattere questa crescente minaccia. Tra queste, ha citato l’adozione di una nuova legislazione che inasprisce le pene per i crimini informatici e introduce il concetto di “cyber estorsione”. Ha inoltre evidenziato il rafforzamento dei poteri di coordinamento della Procura nazionale antimafia, in particolare tra l’autorità giudiziaria e l’Agenzia nazionale per la cybersecurity. “La natura globale dei rischi informatici richiede una sempre maggiore collaborazione tra Stati“, ha affermato Nordio, sottolineando come la sicurezza informatica non possa essere affrontata in modo isolato.
“Abbiamo dedicato parte dell’agenda del G7 giustizia di Venezia a questi temi e ci siamo impegnati a redigere un testo comune per una Convenzione delle Nazioni Unite sui crimini cyber”, ha dichiarato. Questo impegno è rappresentativo della consapevolezza che la lotta contro la criminalità organizzata deve evolversi insieme alle minacce emergenti. Nordio ha ulteriormente enfatizzato l’importanza di agire in sinergia. Ha fatto appello alla necessità di condividere informazioni tra le autorità giudiziarie dei diversi Paesi, creando squadre investigative comuni per affrontare efficacemente le sfide transnazionali. “È cruciale coinvolgere le forze della società civile nella sensibilizzazione e nell’educazione dei giovani riguardo ai rischi legati alla criminalità organizzata e ai crimini informatici”, ha aggiunto.
Nordio ha infine esortato a una cooperazione rafforzata per affrontare la criminalità organizzata in tutte le sue forme. La criminalità non conosce confini e, di conseguenza, anche le risposte devono essere globali. La conferenza ha rappresentato un’importante opportunità per i Paesi membri di unire le forze e sviluppare strategie comuni per garantire la sicurezza e la giustizia a livello internazionale.
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