Il Cremlino avverte: “La Russia non negozierà con l’Ucraina”

La nuova evoluzione del conflitto ha convinto la Russia a chiudere i ponti negoziali con il nemico, almeno finché l'avanzata di Kiev proseguirà nella regione di Kursk

Redazione
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La guerra tra Russia e Ucraina prosegue senza tregua, in una nuova fase che vede entrambe le parti impegnate in incursioni nel Paese avversario. Le truppe di Kiev proseguono con la loro avanzata nei territori della regione di Kursk, dove è stato abbattuto un secondo ponte chiave, con l’obiettivo di interrompere le rotte di rifornimento di Mosca. “Meno un altro ponte“, ha affermato il comandante dell’aeronautica ucraina Mykola Oleshchuk su Telegram, pubblicando un video aereo di un’esplosione che ha squarciato un ponte vicino alla città russa di Zvannoye. 

Come confermato la settimana scorsa dallo stesso presidente Volodymyr Zelensky, l’offensiva ucraina ha l’obiettivo di destabilizzare il nemico e privarlo delle possibilità di proseguire i suoi attacchi in territorio ucraino. La Russia però non si arrende e a sua volta prosegue con la guerra sui territori di confine. L’esercito russo sta avanzando verso la citta di Pokrovsk, dove è stato dato inizio alle procedure di evacuazione, che dovrebbero concludersi entro due settimane. Lo hanno affermato le autorità della città ucraina vicina al fronte di Donetsk, citate da Radio Liberty.

Il Cremlino, a fronte delle nuove evoluzioni sul fronte bellico, ha dichiarato di non avere intenzione di parlare con l’Ucraina in questa fase“, come confermato dal consigliere presidenziale Yuri Ushakov, ponendo fine alle speranza di un negoziato tra i due Paesi per il cessare il fuoco. Già la scorsa settimana, il consigliere presidenziale ucraino, Mikhailo Podolyak aveva spiegato che l’offensiva oltre confine è volta a “convincere Mosca a partecipare a un processo negoziale equo“.

La situazione nei territori ucraini

Mykola Oleshchuk, comandante dell’aeronautica ucraina, ha dichiarato che le forze russe hanno attaccato nella notte diverse regioni dell’Ucraina, compresa quella di Kiev, con 11 droni Shahed lanciati da territori russi. Tutti i velivoli sono stati abbattuti e non si registrano danni a cose o persone. Intanto si tiene alta l’attenzione sul territorio di Pokrovsk, dove si attende un’incursione russa.

Secondo fonti interne all’Ucraina, sembrerebbe che quotidianamente circa 500-600 persone abbandonano la città, per mettersi in salvo. Secondo Serhii Dobriak, capo dell’amministrazione militare di Pokrovsk, “ad oggi, tutto nella città funziona ancora ma sappiamo che entro una settimana, queste operazioni si ridurranno gradualmente“. Nel corso della settimana è prevista un’evacuazione forzata di tutti i bambini della città.

L’avanzata delle truppe ucraine in Russia

Intanto in territorio russo, le forze armate ucraine si stanno ridistribuendo nel tentativo di lanciare un attacco in una nuova area, allargando di fatto il confine del conflitto. Le forze russe, però, sembrerebbero pronte ad evitare che questo accada, anche attraverso l’uso di armi termobariche, potentissime e devastanti. “Abbiamo la situazione sotto controllo. Ieri è stata una giornata molto difficile, ci sono state diverse ondate di avanzata da parte del nemico. La maggior parte del nemico è stata distrutta. Oggi sentiamo che il nemico si sta ridistribuendo per cercare di entrare da un’altra parte” avrebbe infatti dichiarato il generale Apty Aludinov.

Il Cremlino starebbe inoltre tentando di comprendere in che modo utilizzare l’offensiva ucraina a proprio vantaggio. Si ipotizza che questa possa essere utilizzata come una trappola da Vladimir Putin, che potrebbe avere più campo libero su altri fronti.

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